Il tema della regolarizzazione dei migranti che lavorano in Italia divide la maggioranza
Ma alla fine un accordo sembra vicino. Almeno stando a quanto assicurano da Palazzo Chigi, fornendo inoltre una chiara presa di posizione del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, secondo cui “regolarizzare per un periodo determinato migranti che già lavorano sul nostro territorio significa spuntare le armi al caporalato, contrastare il lavoro nero, effettuare controlli sanitari e proteggere la loro e la nostra salute tanto più in questa fase di emergenza sanitaria”.
Non a caso, dalla presidenza del Consiglio ricordano che provvedimenti simili a quello che si sta discutendo ora sulla regolarizzazione dei migranti sono stati approvati in passato anche da maggioranze di centrodestra, come avvenuto più di una volta negli ultimi 20 anni.
Il decreto Rilancio
La nota di Palazzo Chigi smentisce i conflitti all’interno della maggioranza sui provvedimenti da inserire nel dl Rilancio, riportati da alcuni giornali. Inoltre si sottolinea come siano “privi di fondamento” i retroscena su un malumore di Conte nei confronti del M5s e del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
Da Palazzo Chigi
Ricordano come domenica notte si sia tenuto un incontro tra le delegazioni delle forze di governo che hanno raggiunto un accordo politico sui temi da inserire nel decreto, tra cui quello della regolarizzazione dei migranti. Su questo tema è “stata raggiunta una sintesi politica rimettendo alla ministra Lamorgese il compito di tradurla sul piano tecnico-giuridico”.
Il Movimento 5 Stelle si sta “interrogando” su questa sintesi politica
Ma questo – assicurano ancora dalla presidenza del Consiglio – non crea “irritazione o malumore del presidente Conte”. La cui posizione sulla regolarizzazione non cambia, venendo considerata come un’arma per sconfiggere il caporalato.(Fanpage)
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