L’Assegno unico universale ha un importo variabile a seconda del numero dei figli componenti il nucleo familiare, dell’ISEE dichiarato e di alcune maggiorazioni che variano di caso in caso. L’incremento economico del contributo quindi si modifica per il numero dei figli a carico, per la presenza di disabili e per l’età dei genitori, per il reddito.
Esso riunisce i vari bonus familiari erogati nel passato (il Premio alla nascita, l’Assegno di natalità, l’Assegno per il nucleo familare, le detrazioni per i figli a carico al di sotto dei 21 anni, l’Assegno per i tre figli, con l’unica eccezione del bonus asilo nido). Tra le maggiorazioni previste dalla normativa in vigore si possono ricordare quella a favore dell famiglie con più di due figli a carico, la maggiorazione per la presenza di disabili nel nucleo familiare, quella per le madri con meno di 21 anni.
Bonus per i genitori lavoratori, la maggiorazione dell’Assegno unico
Esiste un’ulteriore e poco nota maggiorazione possibile. Se entrambi i
genitori risultano lavoratori l’Assegno unico è incrementato di
30 euro mensili per ogni figlio minorenne. La misura è versata completamente se l’ISEE risulta pari o inferiore ai
15 mila euro all’anno. Per importi superiori la maggiorazione si assottiglia progressivamente, fino a scomparire con un ISEE pari a 40 mila euro annui.
La maggiorazione esiste anche per le
famiglie con genitori lavoratori agricoli autonomi. Ampliando la casistica dei redditi da pensione e da lavoro, anche prodotti all’estero, rilevanti alla presentazione della domanda per l’Assegno unico. Come chiarisce l’
INPS stesso sulle sue pagine on line.
Altra annotazione da tener ben presente è che l’Assegno unico e universale viene destinato in uguale misura tra coloro che svolgono la
responsabilità genitoriale, vale a dire l’affidamento condiviso dei figli. Tuttavia, gli
interessati possono decidere che l’INPS versi il beneficio interamente solo a uno dei due, attestando l’accordo tra le parti durante la procedura. Quindi la
maggiorazione dell’Assegno unico per i genitori entrambi lavoratori è una opportunità prevista dall’ordinamento da non dimenticare e sfruttare.
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