Cede la lastra di marmo del pavimento di una cappella del cimitero privata, due operai vi finiscono dentro. E' accaduto a Somma Vesuviana (Napoli), dove due operai al lavoro per la tumulazione di un'urna cineraria in una cappella privata, sono finiti in un fosso profondo alcuni metri, che si trovava proprio sotto il pavimento della cappella stessa.
I due operai, secondo quanto riferito dal sindaco Salvatore Di Sarno, hanno riportato solo ferite lievi. ''Esprimo piena solidarieta' a queste due persone - ha detto il sindaco.
Il marmo interno di una cappella privata purtroppo ha ceduto proprio sotto i piedi dei due operai che stavano completando la tumulazione di un'urna cineraria.
Per fortuna i due operai sono rimasti feriti in maniera non grave. A loro tutta la mia vicinanza". Il sindaco ha affermato di essersi recato nel cimitero non appena ha appreso la notizia.
Tragedia a Napoli. Bimba appena nata muore tra le braccia della mamma: “Ridatemi mia figlia”
Tragedia a Napoli. Bimba appena nata muore tra le braccia della mamma. Un dramma che ha sconvolto oltre la famiglia, l’intera città.
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I fatti
Una bimba, nata al sesto mese, è morta durante il trasporto in ospedale. La Procura della Repubblica partenopea ha aperto un’inchiesta e ha disposto l’autopsia sulla salma della piccola.
L’episodio
Si è verificato lunedì mattina nel pieno centro di Napoli. Sono stati i genitori della piccola a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine, lamentando ritardi da parte dei medici, oltre a denunciare la mancanza di una incubatrice all’interno dell’ambulanza. La polizia, giunta al policlinico ha sequestrato le cartelle cliniche e il corpo della piccola.
Maria Pappagallo, 30 anni, lavoratrice, e Mario Conson, noto pizzaiolo, sarebbero dovuti diventare genitori di una bambina. Il parto era previsto tra tre mesi, ma qualcosa è andato storto: la donna, positiva al Covid, e al sesto mese di gravidanza, ha cominciato ad avere forti dolori all’addome. La donna capisce che c’è qualcosa che non va: è in travaglio. A quel punto il marito chiama il ginecologo e proprio mentre è al telefono Maria dà alla luce la sua bambina, la quale rimane attaccata a lungo al cordone ombelicale.
Le indagini
La donna, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe partorito a casa, secondo quello che viene chiamato parto precipitoso, avvenuto molto precocemente a 6 mesi.
A quel punto la famiglia, allarmata, avrebbe chiamato subito il 118 per prestare soccorsi. Sul posto sarebbe arrivata l’ambulanza del 118 nel giro, sembra, di circa 26 minuti, un tempo spiegabile anche dal fatto che è dovuta intervenire l’ambulanza Covid, essendo la mamma positiva, dove il personale impiega circa 10 minuti in genere per la preparazione.
La bimba
Secondo le prime ricostruzioni e secondo quanto riporta Internapoli, era già in gravi condizioni. Durante il trasporto in ospedale, senza incubatrice, i sanitari hanno provato a praticare tutte le manovre del caso con resporazione cardio polmonare.
Purtroppo tutti i tentativi di tenere in vita la piccola sono stati vani. Giunti in ospedale, i medici non hanno potuto fare altro che dichiarare il decesso della neonata.
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