frame di m il figlio del secolo

Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, dedica un editoriale alla serie Sky M – Il figlio del secolo, definendola "tecnicamente impeccabile" per quanto riguarda cast, regia e interpretazioni, ma accusandola di un grave difetto: trasformare Benito Mussolini in una macchietta, una caricatura del personaggio storico.

Secondo Travaglio, la fiction non rappresenta il vero Mussolini né il fascismo storico, ma una parodia che rischia di distorcere la comprensione degli spettatori. "Si dirà: inevitabile, è una fiction di intrattenimento, per giunta ispirata a un romanzo, quello di Antonio Scurati. Ma allora era meglio precisare che è roba di fantasia, chiamando il protagonista Bonito Napoloni come nel Grande dittatore di Chaplin o Gaetano Maria Barbagli come quello di Guzzanti in Fascisti su Marte", ironizza il giornalista.

Mussolini: un personaggio serio e tragico

Travaglio sottolinea come la serie dipinga Mussolini in modo grottesco, concentrandosi su aspetti caricaturali e distanti dalla realtà storica. "Mussolini era un personaggio serio e tragico", afferma, criticando le scelte narrative che lo rappresentano come un uomo dedito solo a "trombare, sproloquiare idee confuse, e far menare il prossimo". Una rappresentazione, secondo Travaglio, che non rende giustizia alla complessità storica del leader fascista e del contesto politico dell'epoca.

Il rischio della distorsione storica

Il direttore del Fatto Quotidiano teme che questa interpretazione possa influenzare il pubblico, portandolo a pensare che il fascismo e i suoi protagonisti fossero semplicemente "marionette, parodie e sagome da teatro dei pupi". Travaglio invita invece a documentarsi sui "veri libri di storia", citando studiosi come Renzo De Felice, Emilio Gentile, Denis Mack Smith e divulgatori come Indro Montanelli e Giorgio Bocca.

Il confronto con le minacce odierne

Travaglio utilizza la serie per riflettere anche su temi contemporanei. "I fascisti su Marte di M non sono quelli di un secolo fa, e figurarsi se somigliano a chi oggi davvero minaccia le democrazie: le big tech, i monopolisti dell’informazione, i governi tecnici che se ne fregano delle elezioni".

L'unico parallelo tra Mussolini e i giorni nostri, osserva, è il Mussolini socialista che passa da neutralista a interventista, paragonato al "partito della guerra dei nostri sinceri democratici atlantisti".

Per Travaglio, M – Il figlio del secolo non riesce a rappresentare la vera complessità storica del fascismo e del suo leader. Pur riconoscendo i meriti tecnici della produzione, il giornalista la boccia per l’approccio narrativo e il rischio di confondere lo spettatore, allontanandolo dalla realtà storica.

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