Sfondato il muro dei mille positivi in Campania, scatta nuova allerta e l'ira di De Luca. In Campania, nelle ultime 24 ore, si sono registrati 1.175 positivi al Coronavirus, di cui 105 casi identificati da test antigenico rapido, 3.101 guariti e 21 decessi, di cui 7 nelle ultime 48 ore e 14 deceduti in precedenza, ma registrati ieri.
Gli asintomatici sono 999 e i sintomatici 71, riferiti ai soli positivi al tampone molecolare
A comunicarlo l'Unità di crisi regionale. Il totale dei contagi da Covid-19, da inizio pandemia, sale a 219.418 (di cui 1.167 antigenici), i morti sono 3.725 e le guarigioni 154.051.
I tamponi processati complessivamente 2.397.782 (21.099 antigenici) di cui 14.380 eseguiti ieri, dei quali 2.021 antigenici. Il report posti letto su base regionale riporta 656 posti letto di terapia intensiva disponibili, di cui 95 occupati mentre i posti letto di degenza disponibili, tra posti letto Covid e offerta privata 3.160, di cui 1.425 occupati.
Positivi del giorno: 1.175 (di cui 105 casi identificati da test antigenici rapidi)
di cui
Asintomatici: 999
Sintomatici: 71
* Sintomatici e Asintomatici si riferiscono ai soli positivi al tampone molecolare
Tamponi del giorno: 14.380 (di cui 2.021 antigenici)
Totale positivi: 219.418 (di cui 1.167 antigenici)
Totale tamponi: 2.397.782 (di cui 21.099 antigenici)
Deceduti: 21 (*)
Totale deceduti: 3.725
Guariti: 3.101
Totale guariti: 154.051
* 7 deceduti nelle ultime 48 ore e 14 deceduti in precedenza ma registrati ieri
Report posti letto su base regionale:
Posti letto di terapia intensiva disponibili: 656
Posti letto di terapia intensiva occupati: 95
Posti letto di degenza disponibili: 3.160 (**)
Posti letto di degenza occupati: 1.425
** Posti letto Covid e Offerta privata
Nuova ordinanza per la Campania, ci siamo, da domenica cambia tutto: spostamenti, ristoranti e negozi, tutte le regole
Zona gialla, zona arancione, zona rossa o addirittura rosso scuro? Cosa succederà in Campania e in Italia? È il tormento delle regioni italiane in tempo di pandemia da Covid-19. L'ultima nata delle zone a colori è quella rosso scuro, coniata dall'Union europea, che ravviva i tormenti che si ripercuotono su cosa poi si possa realmente fare nelle regioni italiane, con spostamenti sì e spostamenti no a seconda del colore.
Ma non solo: negozi e centri commerciali chiusi o aperti, e poi scuole, palestre, piscine, bar, ristoranti e tante altre attività aperte al pubblico o non ancora riaperte che da mesi aspettano di vedere l'allentamento delle misure per il contenimento del virus per tornare a respirare a pieni polmoni, economicamente parlando e non solo.
Le ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza, in vigore dal 24 gennaio 2021 sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, collocano in area arancione Lombardia e Sardegna e confermano sempre in area arancione Calabria, Emilia Romagna e Veneto. Complessivamente, quindi, la ripartizione delle Regioni e Province Autonome nelle aree gialla, arancione e rossa è la seguente:
1) area gialla: Campania, Basilicata, Molise, Provincia autonoma di Trento, Toscana
2) area arancione: Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Veneto, Piemonte, Puglia, Sardegna, Umbria, Valle d’Aosta
3) area rossa: Provincia Autonoma di Bolzano, Sicilia.
La situazione in Campania
La Regione Campania attualmente si trova in zona gialla e lo sarà sicuramente almeno fin o a venerdì, quando sarà presa una nuova decisione sulla base dei dati dell’Iss. Dopo un incontro tra il ministro della Salute Speranza e la Cabina di Regia sarà emanata una nuova ordinanza che lascerà la Campania nella stessa zona oppure la farà retrocedere in zona arancione.
Dalle zone rosso scuro per l'Ue alle richieste di cambiare colore
Tra litigi e scaramuccie in Italia tra presidenti delle regioni e governo, l'Ue introduce la zona "rosso scuro" per Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna e Alto Adige, quattro territori candidati alla nuova classificazione di 'off limits' per alta intensità del contagio. Con obbligo di test e quarantena per poter viaggiare, tra i principali inconvenienti. Pronta la risposta dei governatori italiani: «Mi sembra una cosa molto aleatoria, che non accadrà - dice il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga -. Già i dati di questa settimana mostreranno che saremo sotto i famosi 500 per 100 mila abitanti». Inoltre, «questo tipo di parametro, che abbiamo abolito per il calcolo delle nuove zone in Italia, cioè l'incidenza dei contagi su 100 mila abitanti, è sbagliato perché penalizza i territori che fanno più tamponi».
La situazione nelle regioni
Quanto al Veneto, «c'è da parte del presidente Luca Zaia un'interlocuzione con il ministro Speranza, che sarà interlocutore con l'Ue», afferma l'assessore veneto alla Salute Manuela Lanzarin. «Quei parametri sono superati - ribadisce - perché l'incidenza dei positivi su 100 mila abitanti risale a 15 giorni fa, e vediamo invece che l'andamento delle emergenze è in continua diminuzione».
L'Emilia Romagna, con Stefano Bonaccini, si è detta certa già ieri che con il miglioramento della curva dei contagi la zona rosso scuro non ci sarà.
A Bolzano invece si chiudono i bar. In Alto Adige, per Roma zona rossa e per Bruxelles a rischio "rosso scuro", da domenica stop anche ai ristoranti. Lo annuncia il presidente della provincia autonoma Arno Kompatscher. Giovedì firmerà un'ordinanza. "Siamo convinti che la nostra strategia di effettuare molti test, ben oltre la media nazionale e internazionale, sia la strada giusta, anche se questo ci penalizza nelle classificazioni", ha spiegato Kompatscher. "sarebbe infatti giusto non solo contare i positivi, ma anche i test effettuati su 100.000 abitanti".
I colori dell'Unione europea per il Covid sono cinque: verde, arancione, rosso e grigio a cui si aggiungerebbe ora il "rosso scuro". I governatori leghisti, compreso il lombardo Attilio Fontana, avevano già chiesto al governo, prima che cadesse, la revisione del sistema delle fasce. Ora si aggiunge la questione della classificazione europea, in base alla quale le restrizioni dovrebbero ovviamente venire disposte dai singoli Stati.
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