PERUGIA. Una storia che lascia tutti nello sconforto e nel dolore. Un bambino di soli 2 anni ucciso da chi lo ha messo al mondo. E' questa la storia del piccolo Alex, conteso tra due genitori a causa della separazione e divenuto poi cavia e vittima.

Caso Perugia - Il padre

Norbert Juhász, padre di Alex, il bimbo ucciso a coltellate il primo ottobre, descrive, come riporta e raccontato a Il Messaggero, il piano che la mamma del piccolo e sua ex compagna avrebbe organizzato per portarlo via da lui. Per sempre. Norbert, chef ora impiegato in un’agenzia di organizzazione eventi, ha finito lacrime e parole. Ha lottato in tribunale per l’affidamento di Alex, due anni e poco più, e una volta che lo ha ottenuto, lo scorso 20 settembre, Katalina Erzsebet Bradacs ha preparato un mezzo bagaglio ed è partita per l’Italia. Prima destinazione Roma e il centro di accoglienza Casa di Cristian, poi Chiusi, dove ha bussato all’alba a casa di un ex datore di lavoro. Da lì è uscita presto la mattina del primo ottobre: i carabinieri hanno ricostruito tramite le telecamere di sorveglianza tutto il percorso fatto a piedi con Alex nel passeggino. Fino a via Molise, nella vicina frazione pievese di Po’ Bandino, e a quella vecchia centrale Enel in cui secondo gli inquirenti lo avrebbe ucciso con nove coltellate, due mortali.

Omicidio Perugia - L’ultima immagine disponibile è di poco prima delle dodici

Solo alle tre uscirà per correre verso il supermercato in cui ha chiesto aiuto per quel bimbo che sembrava addormentato e «trovato nel campo». Ma prima ha inviato la foto di quel corpo straziato da un coltello al primogenito diciottenne (avuto con un compagno di Rieti), dicendo di dire a Norbert: «Ora ha chiuso con suo figlio».

Il papà del bimbo non si dà pace:

"Aveva già tentato di dargli fuoco. lo vedevano tutti che non era idonea ad occuparsi di mio figlio" racconta Norbert Juhàsz, dall'Ungheria dove risiede. "Alex era stato affidato a me. Quando lei è scappata in Italia, io l'ho denunciata per sottrazione di minore, perché nessuno ha fatto niente?" si chiede l'uomo disperato.

Sulla colpevolezza della donna, nessun dubbio:

"Ha rapito il mio Alex il giorno in cui avrebbe dovuto consegnarmelo perché il tribunale lo aveva affidato a me - racconta disperato - Lo ha ucciso e poi ha confessato di averlo ammazzato in un messaggio a un amico. Lui mi ha chiamato ed è andato subito alla polizia ungherese, ma era già troppo tardi. "Questa tragedia poteva essere evitata".

Sui social le foto del figlio ferito

Una foto del bambino, appena due anni, insanguinato e adagiato su una coperta inviata tramite social al padre in Ungheria molto probabilmente dalla madre.(IlMessaggero/Tgcom24) Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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