Accordo Ue sui Migranti. La Germania accetta il testo senza riferimenti alle Ong, mentre alcune nazioni si astengono.

Gli ambasciatori Ue hanno raggiunto un accordo sul regolamento delle crisi del nuovo patto sui migranti. La Germania ha accettato di tornare al testo formulato a luglio, il quale non faceva menzione alle operazioni delle Ong. Polonia e Ungheria si sono opposte all'accordo, mentre Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia si sono astenute. L'Italia ha votato a favore, ottenendo un risultato molto positivo. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha commentato l'accordo come un successo per il paese.

L'accordo è stato raggiunto durante la riunione dei rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l'Ue (Coreper), la quale prepara tecnicamente il Consiglio dei ministri dell'Unione.

Fonti di Palazzo Chigi hanno sottolineato che il ritiro dell'emendamento della Germania, che rappresentava un passo indietro, ha permesso di far prevalere la posizione italiana. Le trattative ad alto livello e diplomatiche hanno portato all'intesa, che non è stata una sfida tra Italia e Germania ma che ha coinvolto tutti i paesi interessati.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha definito l'accordo Ue sulla gestione delle crisi migratorie una "svolta storica". Questo accordo è considerato parte della riforma europea dell'asilo e mira a limitare l'immigrazione irregolare in Europa, alleviando il carico degli stati membri come la Germania.

Nel compromesso concordato dai paesi membri sull'accordo, il passaggio sulle Ong, oggetto di negoziati tra Italia e Germania, è stato declassato nella sezione dei 'considerando', mentre inizialmente era un emendamento al testo. Questo punto riguarda l'esclusione dei salvataggi delle Ong dalla strumentalizzazione della migrazione, il che avrebbe attivato l'emergenza flussi secondo la normativa.

Il testo approvato stabilisce un quadro di riferimento per affrontare situazioni di crisi nel campo dell'asilo e della migrazione, apportando modifiche a diverse regole, come la registrazione delle domande di asilo e la procedura di frontiera per l'asilo.

I paesi interessati potranno richiedere misure di solidarietà e sostegno all'Ue e ai suoi Stati membri in situazioni di crisi o forza maggiore. Queste misure possono riguardare la ricollocazione di richiedenti asilo, compensazioni di responsabilità e contributi finanziari o misure di solidarietà alternative.

L'accordo costituirà la base per i negoziati tra la presidenza del Consiglio e il Parlamento europeo. Inoltre è parte del nuovo Patto sulla migrazione e l'asilo proposto dalla Commissione europea nel settembre 2020.

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