Viceministro Cirielli attacca Zelensky: «Ha insultato Trump, doveva essere umile»
Dopo lo scontro tra Trump e Zelensky alla Casa Bianca, Giorgia Meloni resta in silenzio mentre il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli critica apertamente il leader ucraino.
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L’acceso confronto tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca ha scatenato reazioni internazionali. Giorgia Meloni, che sta preparando i prossimi vertici di Londra e Bruxelles, ha preferito non esporsi direttamente, limitandosi a una dichiarazione ufficiale nella quale ha chiesto un summit Europa-USA per scongiurare una frattura nell’alleanza occidentale.
La premier ha sottolineato che «ogni divisione dell’Occidente ci rende tutti più deboli», invitando i leader mondiali a trovare una soluzione condivisa. Tuttavia, la sua posizione prudente non è stata seguita da tutti i membri del governo.
L’Attacco di Edmondo Cirielli
A prendere la parola è stato il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli (FdI), che ha rilasciato dichiarazioni critiche nei confronti di Zelensky. Intervenendo da Potenza, Cirielli ha affermato: «Credo che ci vogliano realismo e umiltà. Non credo che uno Stato che ti protegge in Europa con centinaia di migliaia di soldati, navi, aerei e che sostiene il peso economico della guerra possa essere insultato quando chiede di rivedere le condizioni».
Secondo Cirielli, il presidente ucraino avrebbe offeso Trump e gli Stati Uniti, un’accusa che riecheggia le parole pronunciate dallo stesso ex presidente USA dopo lo scontro alla Casa Bianca.
La Posizione di Fratelli d’Italia
L’intervento del viceministro rientra nella strategia di Fratelli d’Italia, che punta a mantenere una linea di sostegno all’Ucraina, ma senza schierarsi apertamente nella disputa tra Trump e Zelensky. Il messaggio di Cirielli è chiaro: l’Europa deve adottare un approccio diplomatico per preservare l’alleanza con gli Stati Uniti, indipendentemente da chi sarà il prossimo presidente americano.
Meloni e il Dilemma della Diplomazia
Giorgia Meloni si trova ora in una posizione delicata. Da un lato, vuole rassicurare gli alleati europei sulla solidità della collaborazione transatlantica; dall’altro, deve gestire le tensioni interne alla sua coalizione e le pressioni delle opposizioni.
Il premier italiano ha già in programma di riferire al Parlamento il 18 e 19 marzo, in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo. Tuttavia, le opposizioni continuano a chiedere un intervento immediato in Aula per chiarire la linea dell’Italia sulla crisi ucraina e sui rapporti con Washington.
Le Implicazioni per l’Ucraina
Mentre la comunità internazionale attende sviluppi, l’incertezza politica rischia di indebolire la posizione dell’Ucraina. La tensione tra Trump e Zelensky potrebbe tradursi in una riduzione degli aiuti militari e finanziari statunitensi, con effetti potenzialmente devastanti sul conflitto con la Russia.
L’attacco di Edmondo Cirielli a Zelensky riflette una linea più dura all’interno del governo italiano, mentre Meloni cerca di mantenere una posizione di equilibrio tra sostegno all’Ucraina e relazioni con Trump. Con i prossimi vertici internazionali all’orizzonte, la premier dovrà trovare il modo di garantire stabilità alla diplomazia italiana, evitando che lo scontro tra USA e Ucraina comprometta la sicurezza europea.