Caso Boccia, Sangiuliano ribatte: “Non mi dimetto. Io come Salvini e Franceschini”
Il ministro difende la propria posizione dichiarando di non aver utilizzato fondi pubblici e ribadendo la trasparenza delle sue azioni
Il caso Boccia che ha coinvolto il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, è al centro del dibattito politico e mediatico. Accusato di aver abusato di fondi pubblici per spese personali durante i suoi viaggi istituzionali, Sangiuliano ha prontamente risposto alle critiche, negando ogni illecito e sottolineando di aver pagato tutte le spese di tasca propria.
Il ministro ha anche stabilito un parallelo con altri esponenti politici come Matteo Salvini e Dario Franceschini, per difendere le proprie azioni e smentire le richieste di dimissioni.
Il Pagamento delle Spese: Nessun Fondo Pubblico Utilizzato
In risposta alle accuse mosse contro di lui, Sangiuliano ha dichiarato con fermezza di non aver utilizzato fondi pubblici per i suoi spostamenti e soggiorni durante i mesi di giugno, luglio e agosto. "Ho pagato tutto io con la mia carta di credito personale," ha dichiarato il ministro, precisando di aver conservato tutte le ricevute e gli estratti conto relativi ai luoghi visitati, tra cui Taormina, Polignano, Sanremo e Milano. L'unica eccezione, ha aggiunto, è stata Riva Ligure, dove il sindaco ha insistito per coprire le spese, ospitandolo personalmente.
Sangiuliano ha sottolineato inoltre che in alcuni casi le spese alberghiere sono state coperte dalle società organizzatrici dei festival letterari a cui è stato invitato, escludendo così qualsiasi sospetto di utilizzo improprio delle risorse del Ministero della Cultura.
Prenotazioni Gestite Personalmente: Trasparenza e Correttezza
Un altro punto chiave della difesa del ministro riguarda la gestione delle prenotazioni alberghiere. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, Sangiuliano ha chiarito che le prenotazioni non sono state effettuate dalla segreteria del ministero, ma personalmente da lui, utilizzando il proprio computer o iPad. Questo dettaglio evidenzia la volontà del ministro di mantenere un livello di trasparenza e correttezza nelle sue azioni, riducendo al minimo qualsiasi rischio di sospetti.
Utilizzo dell’Auto Blu: Motivazioni di Sicurezza e Paragoni con Altri Politici
L’utilizzo dell’auto blu da parte del ministro è stato un altro punto controverso sollevato dalle accuse. Sangiuliano ha spiegato che l'auto, dotata di tutela dei carabinieri, è obbligatoria per i suoi spostamenti per ragioni di sicurezza. Ha poi aggiunto che la signora Boccia, la persona al centro della polemica, ha viaggiato con lui solo per brevi tragitti, come verso la stazione, e mai da sola.
In sua difesa, Sangiuliano ha citato esempi di altri politici, come Matteo Salvini e Dario Franceschini, che in passato hanno gestito situazioni simili, suggerendo che le critiche rivolte a lui siano infondate e dettate più dal gossip che da reali violazioni.
Il Rapporto con Boccia e la Nomina Bloccata: Scelta Etica
Il ministro ha anche affrontato il tema della sua relazione con Maria Rosaria Boccia, affermando che la decisione di bloccare la sua nomina come consigliera per i grandi eventi è stata presa per motivi etici. Sebbene Boccia avesse il curriculum adatto per il ruolo, Sangiuliano ha ritenuto opportuno interrompere la procedura di nomina quando la loro stima professionale si è trasformata in un legame privato. "Dovrebbero applaudirmi per questo," ha aggiunto, sottolineando la sua integrità in questa decisione.
Esclusione di Materiale Sensibile: Nessuna Compromissione di Sicurezza
Infine, Sangiuliano ha smentito con decisione qualsiasi accusa riguardante la diffusione di materiale sensibile. Ha chiarito che le informazioni condivise da Boccia sui social erano già di dominio pubblico e non rappresentavano alcun rischio per la sicurezza nazionale. Ha inoltre escluso la possibilità che sui profili social della donna possano apparire contenuti compromettenti, limitandosi a menzionare foto private o messaggi personali.
Gennaro Sangiuliano ha respinto fermamente le richieste di dimissioni, dichiarando di non aver infranto alcuna regola e di essere una persona perbene. Il ministro ritiene che la vicenda sia stata alimentata da pettegolezzi, e non da fatti concreti, e ha concluso che non vi sia altro da dire su questa storia, che considera ormai chiusa.