francesco schettino

Francesco Schettino, l'ex comandante della nave Costa Concordia, condannato a 16 anni di carcere per il tragico naufragio del 2012, ha inaspettatamente rinunciato alla sua richiesta di semilibertà. La decisione è stata presa proprio nel giorno dell'udienza al tribunale di Sorveglianza di Roma, a seguito di difficoltà legate alla proposta lavorativa esterna che era stata avanzata.

Rinuncia alla Proposta di Lavoro

Il nuovo legale di Schettino, Francesca Carcinelli, ha spiegato che la rinuncia è stata motivata da problemi con la proposta lavorativa che era stata presentata al tribunale. Questa proposta era essenziale per accedere al regime di semilibertà, che permette al detenuto di lavorare all'esterno durante il giorno, facendo ritorno in carcere solo di notte.

Il Procedimento Legale

A seguito della rinuncia di Schettino, il tribunale di Sorveglianza ha chiuso il procedimento con un "non luogo a provvedere", data la mancanza delle condizioni necessarie per procedere con la semilibertà. Questa decisione non è definitiva e potrebbe essere riesaminata in futuro, come suggerito dal difensore.

Il Progetto "Seconda Chance"

Schettino aveva la possibilità di lavorare alla Fabbrica di San Pietro, occupandosi della digitalizzazione del patrimonio culturale nell'ambito del progetto "Seconda Chance". Questa iniziativa, sostenuta dalla Santa Sede, mira a reintegrare i detenuti nella società attraverso il lavoro. Tuttavia, difficoltà non precisate hanno impedito la realizzazione di questo piano.

La Condizione di Schettino in Carcere

Da quando è stato incarcerato nel maggio del 2017, Schettino ha mostrato una condotta esemplare che gli ha permesso di ottenere permessi premio e di lavorare all'interno della struttura carceraria. Dal 2020, si è dedicato alla digitalizzazione di alcuni processi, mostrando un impegno continuo verso la riabilitazione.

La decisione di rinunciare alla semilibertà è stata accolta con sorpresa e ha sollevato discussioni sulla capacità del sistema penitenziario di facilitare il reinserimento dei detenuti. Esperti legali e critici del sistema carcerario riflettono sulla necessità di supportare maggiormente i percorsi di reinserimento lavorativo per i detenuti.

La rinuncia di Francesco Schettino alla semilibertà rappresenta un capitolo significativo nella sua lunga vicenda giudiziaria e personale. La decisione di chiudere questo procedimento, pur non essendo definitiva, pone l'accento sulle sfide che i detenuti incontrano nel tentativo di reintegrarsi nella società.

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