MARTINA FRANCA (TARANTO). La notte del 5-6 marzo, è deceduto a Shanghai Marcello Vinci, un professionista di 29 anni proveniente da Martina Franca (Taranto). Le cause del suo improvviso decesso in Cina, dove è stato trovato privo di vita una settimana fa, sono ancora sconosciute. La madre del giovane, Angela Berni, ha confermato la notizia che stava circolando sui social e ha lanciato un appello su Facebook.

«A chiunque tra gli amici - ha scritto la donna nel post - ha avuto contatti con Marcello tra il 5 e il 6 marzo chiedo umilmente di fornirmi ogni minimo dettaglio, potrebbe essere di gran aiuto alle indagini».

Il giovane, che aveva abitato con la sua famiglia a Fasano (Brindisi), aveva conseguito la laurea all'Istituto di Studi Internazionali con una tesi sul tema "Il Dragone che indossa Made in Italy" e nel 2017 si era trasferito in Cina.

Dai post pubblicati su Facebook si può dedurre che il giovane avesse sofferto particolarmente le restrizioni legate al Covid. In un post del 10 novembre dello scorso anno, dopo essere tornato in Cina dopo un fine settimana trascorso in Italia, aveva scritto:

«Mentre voi vivete senza mascherine da anni, io mi preparo a fare l'ennesima quarantena. Tengo a precisare che sono stato rinchiuso 2 settimane tra luglio e agosto, 27 giorni in 30 giorni totali nel mese di settembre, una settimana a ottobre e….avevo finito l'ultima quarantena di 7 giorni 3 giorni fa».

In un altro, post, il 6 dicembre 2022, affermava:

«L'unico desiderio sotto l'albero è che questo sia il mio ultimo anno in Cina».

Amici e insegnanti sconvolti, i messaggi sulla bacheca di Marcello Vinci

Marcello, nonostante la sua lontananza dalla Puglia, manteneva ancora dei contatti in Italia. In questi giorni, molti hanno scritto sulla sua bacheca Facebook per commemorarlo e presentare le loro condoglianze. Un post particolarmente commovente è stato quello della sua ex insegnante, Vincenza, che ha scritto:

«Marcello è stato mio alunno negli anni del Liceo. L'ho visto crescere nel tempo, tenace e ambizioso, ho visto il suo futuro prendere forma mentre mi ripeteva che secondo lui non aveva senso studiare la chimica perché lui aveva scelto il linguistico per studiare le lingue. Eppure la studiava, la chimica, e studiava anche la biologia. Perché voleva dei buoni voti e alla fine si era convinto che tutto quello che si studia serve e ha un senso. Lo ricordo praticamente bambino, sempre elegante e curato, lo ricordo orgoglioso alla maturità e felice di poter iniziare la sua vita lontano da casa. Ci siamo sentiti spesso negli anni, un po' meno forse negli ultimi. Seguivo, come tanti, le sue avventure in Cina, orgogliosa anch'io di quello che era diventato. Gli avevo anche promesso di andarlo a trovare ma la pandemia ha bloccato il mio viaggio in Cina. Ora non ci saranno più occasioni per sentirci o, magari, vederci. Nessun viaggio, nessun messaggio, niente. Restano solo i ricordi. Ciao Marcello, ti voglio bene».
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