E' un Vincenzo De Luca che vuole chiarire tutti gli aspetti polemici degli ultimi giorni.
Ancora una piccola lotta tra stato e regioni, così il presidente spegne le polemiche sul nascere.
Le ultime dichiarazioni di Vincenzo De Luca
"Suggerirei ai nostri interlocutori di Roma di non dare più numeri. Diamo le cose fatte non le cose da fare.
Dobbiamo vaccinare con 90 milioni di dosi, noi siamo in ritardo così come l'Europa. Questo è l'unico numero che dobbiamo avere in testa.
Così ci mettiamo tre anni per raggiungere l'immunità di gregge."
Le polemiche sono generiche, per sentito dire, mai senza nome e cognome, così si fa demagogia e si offende il lavoro di chi lavora seriamente. Quando si critica è meglio chiarire a chi si rivolge la critica.
la vera critica è al governo nazionale non alle regioni. Le regioni al centro nord hanno premuto per avere e sono le stesse che hanno criticità evidenti.
Per il resto se non ci fossero state le regioni, l'Italia sarebbe andata al disastro.
L'unica cosa che doveva fare lo stato centrale era di produrre i vaccini in Italia, mettere in piedi un sistema di vaccini. Se ci lavoravamo da un anno a quest'ora eravamo autonomi.
Ha provveduto il governo a fare la distribuzione dei vaccini, la Campania è stata penalizzata fortemente. Ad oggi abbiamo 190mila vaccini in meno che ha gli stessi abitanti della Campania, e non è l'unico caso. La Lombardia ad esempio ha più del doppio dei vaccini arrivati in Campania, insomma un altro disastro.
Abbiamo già mandato una richiesta al generale Figliulo per chiedergli di avere un vaccino per ogni persona entro Aprile.
La certezza delle forniture era un responsabilità dello stato e non delle regioni, che sono state impossibilitate a programmare la campagna di vaccini.
La Campania ha inoltre 15mila dipendenti in meno. Avere un uguale presenza di personale era un compito dello stato, ma non hanno pensato neanche a questo. I risultati che produce la Campania sono già risultati d'eccellenza, e li facciamo con tanti dipendenti in meno rispetto alle altre.
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