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Un viaggio di ritorno a casa si è trasformato in un vero incubo per Giuseppe De Nicolo, un giovane studente e lavoratore 19enne di Terlizzi (Bari). Il ragazzo stava rientrando dalla città di Trento con un autobus Flixbus, ma si è ritrovato abbandonato di notte in tangenziale, senza assistenza e con una lunga strada ancora da percorrere per tornare a casa.

L’inizio dei problemi: il ritardo e il cambio di pullman

Giuseppe aveva prenotato un viaggio con partenza da Trento, cambio a Bologna e arrivo a Bari. Tuttavia, i problemi sono iniziati fin dalle prime ore: «Il mio pullman, il numero 486, riportava oltre un’ora di ritardo, come evidenziato sul sito della compagnia», ha raccontato al Corriere della Sera.

Alla fermata di Trento, alle 19:55, è arrivato un altro pullman, il numero 914. Preoccupato di perdere la coincidenza per Bari a Bologna, Giuseppe ha chiesto di poter salire su quell'autobus. L’autista ha acconsentito, ma a Bologna, i problemi si sono aggravati.

La contestazione a Bologna

All’arrivo nel capoluogo emiliano, Giuseppe ha tentato di proseguire il viaggio con un secondo autobus diretto a Bari, ma è stato fermato da uno degli autisti che ha contestato il suo biglietto: «Uno dei due ha contestato la mia prenotazione, affermando che il mio biglietto non risultava nel sistema. Solo dopo una lunga discussione e la verifica delle email è stato deciso che potevo salire».

Nonostante la verifica, l'autista ha mantenuto un atteggiamento di diffidenza e, durante il viaggio, ha effettuato telefonate per controllare la situazione.

L’episodio in tangenziale

La tensione è culminata quando Giuseppe ha dichiarato di voler coinvolgere i Carabinieri per risolvere la situazione. A quel punto, l'autista ha fermato il pullman e ha fatto scendere Giuseppe in tangenziale, nel cuore della notte.

«Ero completamente isolato, senza alcun tipo di servizio o assistenza, anche avendo chiesto aiuto al numero unico di emergenza. Ero stanco, reduce da una giornata di lavoro, e avevo davanti un viaggio lungo e faticoso per tornare a casa», ha raccontato Giuseppe.

Il ritorno a casa e la denuncia

Dopo un momento di smarrimento, Giuseppe ha percorso un tratto di strada a piedi e ha chiamato un taxi per raggiungere la stazione ferroviaria più vicina. Da lì, ha preso un treno per completare il suo viaggio verso casa.

Una volta al sicuro, il giovane ha deciso di denunciare l’accaduto: «Nessun passeggero dovrebbe vivere una situazione simile, e ritengo sia doveroso che l’azienda garantisca maggiore attenzione alla sicurezza e ai diritti di chi viaggia con loro».

Le responsabilità di Flixbus

L’episodio ha sollevato interrogativi sulle politiche di sicurezza e gestione dei passeggeri da parte di Flixbus. L’abbandono di un passeggero lungo una tangenziale, di notte e senza assistenza, rappresenta una grave violazione dei diritti dei viaggiatori.

L'azienda non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale sull'accaduto, ma si attendono chiarimenti sulle dinamiche che hanno portato a questa situazione e sulle eventuali misure correttive che saranno adottate.

Giuseppe De Nicolo ha lanciato un messaggio chiaro: «Nessun passeggero dovrebbe essere trattato in questo modo». Ora si attendono risposte da parte di Flixbus e delle autorità competenti per garantire che situazioni simili non si ripetano.

L'incubo di Giuseppe è un monito sulla necessità di maggiore responsabilità e controllo nel settore dei trasporti pubblici su lunga distanza.

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