Pietro Spizzico
Pietro Spizzico

Un’intera città si è fermata per salutare Pietro Spizzico, il quindicenne trovato in condizioni gravissime nella notte tra domenica e lunedì, a poca distanza dalla sua abitazione, in una pozza di sangue e con un trauma cranico ancora inspiegato. Le circostanze del dramma sono tuttora avvolte nel mistero, ma oggi, 5 aprile, a Capaccio Paestum è stato il giorno del dolore e del silenzio. Il giorno in cui amici, compagni di scuola, insegnanti, autorità e semplici cittadini si sono riuniti per l’ultimo saluto.

Una cerimonia intensa, tra silenzio e striscioni d’amore

Il feretro è stato accolto nella chiesa di San Pietro Apostolo, ma prima il corteo funebre ha attraversato i luoghi che Pietro amava frequentare: il liceo Piranesi, dove studiava, lo stadio e il campetto dove spesso giocava a calcio con gli amici. È stato un gesto simbolico e carico di emozione, come a voler toccare ancora una volta quei luoghi che custodiscono i suoi ricordi.

All’esterno della chiesa, due grandi striscioni esprimevano il dolore di una comunità spezzata: “Pietro vive”, “Pietro per sempre”. Parole semplici, ma cariche di affetto, esposte dagli amici che lo conoscevano come un ragazzo solare, gentile, appassionato di sport e pieno di sogni.

Il cordoglio della comunità e l'abbraccio a una famiglia distrutta

Alla cerimonia erano presenti le principali autorità civili e militari del territorio, segno del coinvolgimento e della vicinanza istituzionale. Ma soprattutto c’erano loro, i familiari: mamma Ilenia, papà Maurizio, le sorelle Luce e Donatella, il fratello Alessandro, i nonni e tanti amici con le lacrime agli occhi. Nessuno riusciva a spiegarsi cosa possa essere accaduto quella tragica notte.

All’uscita del feretro, centinaia di palloncini bianchi sono stati lanciati in cielo, tra la commozione generale. Un gesto simbolico per accompagnare Pietro nel suo ultimo viaggio, tra lacrime e applausi. Poi, il corteo ha proseguito fino al locale cimitero, dove il 15enne riposerà in pace.

Indagini ancora in corso: restano molti interrogativi

Nel frattempo, le indagini proseguono per far luce sulle cause del trauma cranico che ha portato al decesso del giovane. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire gli ultimi spostamenti del ragazzo e stanno ascoltando testimoni, familiari e amici per chiarire ogni dettaglio.

Capaccio oggi piange Pietro, ma chiede anche giustizia.

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