Palermo, folgorata durante le pulizie in un locale: Mimma Faia muore a 38 anni
La donna è deceduta oggi dopo più di due mesi di agonia a seguito di un incidente sul lavoro: lascia tre figli
Mimma Faia, una donna di 38 anni, è deceduta oggi dopo più di due mesi di lotta contro le conseguenze di un grave incidente sul lavoro. La tragedia è accaduta il 4 ottobre a Palermo, quando Mimma, madre di tre figli, stava pulendo il pavimento di una trattoria in Corso dei Mille. Un’improvvisa scarica elettrica l’ha travolta, facendola cadere in coma. Nonostante i tentativi di rianimarla sul posto, la sua situazione è subito apparsa gravissima. Dopo un lungo ricovero in terapia intensiva, Mimma non ce l’ha fatta, e oggi è spirata, lasciando un vuoto incolmabile nella sua famiglia e nella comunità che l’ha conosciuta.
Il tragico incidente
La mattina del 4 ottobre, Mimma Faia stava svolgendo il suo lavoro di pulizia nella trattoria, quando è stata folgorata da una scarica elettrica. L'incidente è avvenuto in un momento di routine quotidiana, mentre la donna stava lavando il pavimento del locale. Immediatamente sono intervenuti i soccorsi: il personale del 118 è arrivato sul posto e ha tentato di rianimarla. Nonostante gli sforzi, le sue condizioni erano troppo gravi per un recupero immediato. Mimma è stata trasportata d'urgenza al Policlinico di Palermo, dove è stata ricoverata in terapia intensiva. Le sue condizioni sono rimaste critiche fin dall’inizio, e la donna è rimasta in coma per oltre due mesi, lottando senza mai riprendersi.
Indagini in corso
Dopo l'incidente, le autorità hanno avviato un'indagine per capire la causa della scarica elettrica che ha provocato la tragedia. La polizia sta esaminando l’impianto elettrico della trattoria, con l’obiettivo di verificare se ci fossero malfunzionamenti che potrebbero aver contribuito all'incidente. Gli inquirenti stanno anche esaminando eventuali negligenze da parte del datore di lavoro o di chi gestiva l’impianto elettrico, al fine di determinare se esistano responsabilità. L’incidente ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto nei confronti di coloro che, come Mimma, sono impegnati in lavori di manutenzione senza le necessarie precauzioni.
Il dolore della famiglia
La notizia della morte di Mimma Faia ha sconvolto la sua famiglia e la comunità di Palermo. La donna lascia tre figli, Carmelo, Christian e Cristina, che sono stati al centro dei pensieri e delle preghiere dei suoi cari durante questi lunghi mesi di agonia. Il figlio maggiore ha scritto un commovente messaggio sui social per ricordare la madre: “Riposa in pace amore mio, grazie di tutto quello che hai fatto per noi. Prenditi cura di noi come hai sempre fatto. Ti amo.” Le parole di affetto e dolore hanno colpito profondamente chi l’aveva conosciuta. La comunità religiosa della parrocchia Maria Santissima delle Grazie di Roccella ha diffuso un messaggio di conforto, chiedendo a Dio di accogliere Mimma nel suo regno e di dare forza ai suoi figli per affrontare la grande perdita. “Chiediamo la luce e la forza della fede per i suoi figli affinché possano affrontare questo dolore con la speranza che la loro mamma viva al cospetto di Dio”, è scritto nel messaggio diffuso dalla parrocchia.
Una riflessione sulla sicurezza sul lavoro
La tragedia che ha colpito Mimma Faia getta luce su un tema fondamentale: la sicurezza sul lavoro. Incendi, folgorazioni e incidenti simili sono eventi che non dovrebbero mai accadere, soprattutto quando la causa è una negligenza nell’impianto elettrico o nel mancato rispetto delle normative di sicurezza. Mimma è stata una vittima di un sistema che non ha protetto adeguatamente i suoi lavoratori. Le indagini dovranno fare chiarezza, ma questo incidente è un tragico promemoria dell’importanza di garantire condizioni di lavoro sicure, in modo che nessuna vita venga mai più messa in pericolo.
Mimma Faia, la cui morte lascia una ferita profonda, sarà ricordata per la sua forza e il suo amore per i figli. La comunità, addolorata, si unisce al dolore della sua famiglia e spera che la giustizia faccia il suo corso, affinché non si ripetano tragedie simili in futuro.