ROBY FACCHINETTI. E' senza dubbio la voce storica e più amata dal pubblico dei Pooh. Tornati insieme dopo una breve rottura e dopo la tragica scomparsa del batterista storico del gruppo Stefano D'Onofrio, hanno fatto ballare e cantare l'intero Ariston durante la kermesse sanremese. E questa sera su Rai1 faranno ancora felici tutti loro fan. In prima serata, infatti, andrà in onda Pooh - Un attimo ancora, il docufilm sulla band che ha fatto la storia della musica italiana.

Ma vediamo chi è Roby Facchinetti

All'anagrafe Camillo Ferdinando Facchinetti, è nato a Bergamo il 1° maggio 1944. Lo si può definire, in un certo senso l'anima vera del gruppo. Impossibile, infatti, non ricollegare il suo volto ai Pooh. Il tastierista storico e musicista raffinato: Roby, il bambino prodigio, che comincia a suonare a soli 4 anni.

La sua immensa e straordinaria passione per la musica classica gliela trasmette sua madre e così già da piccolissimo inizia a suonare l'armonica a bocca. A 8 anni passa alla fisarmonica e a 10 alla tastiera, quella che poi l'ha consacrato a "dirigere" i Pooh. Basta pensare che a soli 11 anni già componeva dei pezzi suoi.  

La carriera

Una carriera e una gavetta che quindi si sviluppa presto. La sua prima band nasce nel 1958, I Monelli dove si fa subito notare. Nel 1964 è la volta dei Pierfilippi e Les Copains, che nel 1966 hanno l’opportunità di suonare proprio con i Pooh. Da qui, potremmo dire che sboccia l'amore e la profonda amicizia che lo legherà poi per tutta la vita al gruppo cambiando radicalmente la vita di Roby.

L'incontro e la collaborazione con i Pooh

Tutto nasce quando il tastierista dei Pooh, Bob Gillot, decide di lasciare la band. Così i ragazzi di Bologna propongono a Roby di unirsi a loro. Il resto è storia. I Pooh infatti diventano la band più famosa e più apprezzata nel panorama della musica Italiana.

Roby Facchinetti al centro di tutto

Il tastierista infatti si fa ancor di più apprezzare dai suoi amici componendo tre pezzi che passeranno alla storia e che si classificano prepotentemente come le canzoni più amate dal pubblico: Tanta voglia di lei, Pensiero e Parsifal. Tutte e tre cantate da Dodi e Riccardo Fogli.

Nel 1970 la svolta

Da tastierista compositore a voce del gruppo fino a vincere nel 1990 Sanremo con il brano "Uomini soli". Poi i vari cambiamenti. La composizione del gruppo infatti si modifica nel corso degli anni, ma per ben 36 resta stabile, ovvero dal 1973 al 2009, che sono anche glia anni migliori del gruppo e con la quale i Pooh conquistano la "consacrazione" grazie a quelli che poi sono diventati i loro maggiori successi.

Il 30 dicembre 2016 i Pooh terminano ufficialmente la propria carriera musicale, tenendo un ultimo concerto in formazione a cinque elementi (D'Orazio, Canzian, Facchinetti, Fogli e Battaglia). Il 6 novembre 2020 muore Stefano D'Orazio dopo una settimana di ricovero in ospedale a seguito di complicazioni dovute al COVID-19.

Il ritorno a Sanremo 2023

Ospiti dell'ultima Kermesse sanremese proprio per omaggiare l'amico fratello scomparso tre anni fa. Sul palco anche Riccardo Fogli, per una performance che come detto poc'anzi ha fatto ballare e cantare l'intero Ariston e che questa sera tornerà ad emozionare il pubblico sempre su Rai1 con Un attimo ancora, il docufilm sulla band che ha fatto la storia della musica italiana.

Roby Facchinetti, voce e volto dei Pooh ma anche un uomo

Un uomo non solo a differenza di quanto canta. Nel 1970 sposa Mirella Costa, madre di due sue figlie: Alessandra, nata il 2 giugno 1972, e Valentina, nata nel 1977.

Roby e Mirella però divorziano nel '79 e per diversi anni l’artista convive con Rosaria Longoni, madre del figlio Francesco (nato il 2 maggio 1980), uno dei più conosciuti dei figli e che ha seguito le orme del padre.

Ma anche questo rapporto non durerà a lungo. Nel 1986 infatti Roby conosce Giovanna Lorenzi, che diventa la sua seconda moglie nel 1989. Nascono da questo rapporto Roberto e Giulia Facchinetti, rispettivamente nel 1987 e nel 1991.

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