Il 2023, per quanto riguarda il Reddito di cittadinanza, “sarà un anno transitorio, nel quale tutte le persone in difficoltà saranno tutelate e chi è in grado di lavorare avrà una riduzione dei mesi di sostegno”, che passeranno “da 12 a 8”. Lo ha detto Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario all’Attuazione del programma, arrivando a palazzo Chigi per il Consiglio dei ministri. “Nell’arco del 2023 chi è in grado di lavorare avrà diritto a meno periodo di copertura, dal 2024 rivedremo l’intero sistema lavorandoci su per garantire pieno sostegno ai bisognosi e inserire nel mondo del lavoro chi è in grado di lavorare”, ha proseguito. “Non abbiamo mai voluto riformare il Reddito di cittadinanza per fare cassa – ha sottolineato Fazzolari. Ma ottimizzare le risorse a favore dei bisognosi e per l’inserimento lavorativo”. Le risorse “per fare la legge di Bilancio seria le abbiamo trovate, infatti è quello che stiamo facendo”, ha concluso.

Sarà una Manovra da circa 30-32 miliardi di euro quella attesa sul tavolo del governo. È quanto emerso dalla riunione di venerdì a palazzo Chigi con il presidente Giorgia Meloni e i capigruppo della maggioranza. Tra le misure sul tavolo una stretta sul reddito di cittadinanza, l’estensione della flat tax fino a 85 mila euro e l’eliminazione dell’Iva sui beni alimentari essenziali, come pane, pasta e latte. È stato un incontro “interlocutorio, ho rappresentato un quadro di prudenza e confido nel fatto che le forze politiche con responsabilità sosterranno questo approccio”, ha affermato il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti.

Il ministro ha indicato come priorità quella di “sostenere in questa fase le fasce più deboli e le imprese che devono fare i conti con la crisi energetica”. La prospettiva è, sul fronte delle proroghe degli sconti energetici, “aumentare per famiglie e imprese gli aiuti contro il caro bollette allargando anche la platea dei beneficiari di entrambe le categorie”. Inoltre, per Giorgetti è necessario “portare il cuneo fiscale al 3 per cento. Sostenere maggiormente famiglia e natalità, aumentare le soglie attuali del credito d’imposta dal 30 al 35 per cento”.

Abbattimento dei rincari per bollette, modifica del Reddito di cittadinanza, difesa del potere d’acquisto delle famiglie, impulso al made in Italy. E poi sostegno alla crescita e tregua fiscale sono le priorità del governo indicate dal capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti.

Sarà una legge di Bilancio “a favore di famiglie e imprese. In perfetta coerenza con il programma presentato in campagna elettorale e su cui abbiamo ricevuto un mandato pieno dagli italiani. Sono scelte coraggiose per l’Italia, che segnano una netta discontinuità con il passato”.

Lo ha sottolineato Foti, che ha aggiunto: “Con il presidente del Consiglio e i capigruppo di centrodestra abbiamo avuto un incontro molto positivo, definendo il percorso che ci porterà all’approvazione della prossima Manovra. C’è piena condivisione sulle emergenze a cui il governo sta già rispondendo con grande energia e concretezza. La coalizione lavora con uno spirito costruttivo e di grande unità”.

“C’e assolutamente accordo su tutta la manovra, stiamo lavorando anche su altri dettagli. Se riuscissimo ad azzerare Iva sui beni di prima necessità e infanzia sarebbe un bel segnale. Più di così in queste situazioni è difficile fare, partendo da almeno 20 miliardi delle bollette di luce e gas”. Lo ha detto ieri il ministro alle infrastrutture, Matteo Salvini, parlando con i giornalisti del consiglio dei ministri di oggi.

Attacca Mara Carfagna, presidente di Azione e deputata di Azione-Italia. “Verso una manovra a zero riforme, zero sviluppo, zero visione. Sono come Totò: hanno venduto la fontana di Trevi agli elettori e adesso la verità viene a galla. Ma purtroppo non fa ridere nessuno”.

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