NAPOLI. Enrico Caruso, un uomo, un tenore o meglio come lo definisce Dino Falconio, neo presidente della Fondazione Ravello: «Il primo vero divo della musica lirica». Falconio arriva alla guida di una delle principali istituzioni culturali della Campania dopo un periodo forse non bellissimo, ma le sue idee sono più che chiare: «Il mio obiettivo è promuovere in Italia e nel mondo il prestigioso patrimonio artistico e culturale di Ravello». Lo fa principalmente attraverso il noto Ravello Festival, appuntamento consueto ormai da quasi 70 anni, in pieno svolgimento in Costiera e che ha visto proprio nei giorni scorsi raccogliere i più alti consensi nonché partecipazione da parte del pubblico napoletano e non solo, grazie ai festeggiamenti per il Centenario della morte di Caruso. Dino Falconio

Un presidente di raffinata eleganza, Dino Falconio, prima di passare ai grandi eventi e ai vari appuntamenti in programma per il Festival, ci racconti di questo suo nuovo e prestigioso incarico

«Sono molto contento, grazie alla collaborazione di uno staff di altissimo livello sto entrando nella macchina organizzativa. Prima dell’incarico da Presidente ne sono stato consigliere, ma ovviamente è tutt’altra cosa ora. Sono stato individuato da un’istruttoria degli uffici regionali come una persona che poteva essere di ausilio alla fondazione e questo ovviamente mi inorgoglisce. Per spirito di servizio verso le istituzioni ho accettato di guidare la fondazione e spero di riuscire a fare tutto ciò che è nelle mie possibilità. Il mio obiettivo è promuovere in Italia e nel mondo il prestigioso patrimonio artistico e culturale di Ravello. Ora è il momento di puntare alle vere risorse di questo ente, una intramontabile forza per la musica e non solo, che pone, ormai da quasi da 70 anni, Ravello al centro del panorama nazionale ed europeo, il nostro è il secondo festival dopo Salisburgo. E poi vorrei dedicare più spazio ai giovani sia come pubblico che come esecutori/artisti. Non ce ne rendiamo conto ma abbiamo un patrimonio inestimabile per quanto riguarda la cultura musicale classica, che non è affatto da ritenere in contrapposizione a quella contemporanea. Anzi. Lungi dall’essere un passatempo per persone dai gusti antichi, la musica classica non solo è sempre attuale ma è la base per conoscere e comprendere il cuore della musica contemporanea».

Professionista, scrittore e anche un vero amante e conoscitore della musica: quando nasce questa sua passione?

«La musica secondo me è l’unica amica vera che si possa avere, è quella che oserei dire non tradisce mai. Nei momenti belli così come in quelli più difficili, tutti noi in qualche modo ci appoggiamo a lei e vediamo in quelle sue note un potere di guarigione, una musa. Non si può, a mio parere non essere appassionati della musica. Anche gli animali amano la musica, basta pensare alle mucche ad esempio, producono più latte ascoltando Mozart. Poi per noi nati a Napoli il canto e la musica fanno parte del nostro dna. Il ‘700 è stato il secolo d’oro della musica napoletana: da Mercadante ai grandi come Pergolesi, poi grazie al conservatorio, si è giunti fino a Rossini al San Carlo. Napoli è musica» Dino Falconio

Veniamo a Caruso e a questo grande omaggio partito proprio da Ravello

«Caruso non solo è un eroe della musica per la sua voce da baritenore che ha inaugurato un’ epoca, ma è un punto fermo perché è il primo vero divo della musica lirica. Dalla sue note, dalla sua voce sono nati i suoi epigomi, come Di Stefano fino a giungere a Pavarotti. Caruso è una leggenda partito dal coro di Sant’Anna e arrivato fino a San Pietroburgo. Lui ha cantato e incantato il mondo intero, nei posti più importanti della terra. E’ stato ed è un uomo, un mito, morto a soli 48 anni. Il primo che ha vissuto il suo successo discografico, la sua comparsa è coincisa con la diffusione del grammofono. E non è un caso se a 100 anni dalla sua morte ancora si parla di lui. Noi l’abbiamo voluto omaggiare con due serate. La prima il 29 luglio con la presenza di uno dei più grandi tenori viventi Juan Diego Florez; la seconda serata abbiamo avuto l’onore poi di ospitare altri due tenori importanti, Lawrence Brownlee, Michael Spyres. Idealmente questo omaggio è continuato lunedì sera al Teatro Trianon Viviani di Marisa Laurito dove siamo stati allietati da un altro tenore Gianluca Terranova, il quale con il Mav di Ercolano presieduto da Luigi Vicinanza ha anche prodotto videoclip su Caruso. Il Festival ovviamente continuerà e siamo tutti molto contenti perchè sta avendo un grande successo, tutti i concerti sono sold out. Domenica prossima avremo uno dei tre più grandi pianisti al mondo all’auditorium di Ravello, Maurizio Pollini. Proseguiremo ancora con un concerto all’alba l’11 agosto con l’Orchestra giovanile Luigi Cherubini. Non mancherà un filone Jazz e poi l’omaggio a Mina il 20 agosto ’21. Insomma una vasta scelta di appuntamenti. Ripeto siamo tutti molto entusiasti, abbiamo avuto anche l’onore di poter ospitare in visita privata il segretario generale dell’Onu, António Guterres».  Dino Falconio

Progetti futuri? Ha già dei programmi?

«In realtà stiamo valutando diverse opportunità, tra queste un connubio con Maurisa Lauito e il Teatro Trianon Viviani, nonché il Mav di Ercolano. Mi piacerebbe immaginare una qualche sinergia anche con il Conservatorio San Pietro a Majello diretto da un grande amico Luigi Carbone, presidente di Sezione del Consiglio di Stato». Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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