BOLOGNA. Morta suicida a 12 anni. Una ragazzina, poco più di una bambina per la sua tenera età, decide così di farla finita.

I Fatti

Un terribile e drammatico gesto che ha sconvolto non solo la sua famiglia ma l'intera comunità. E' una città a lutto e divorata dal dolore. Un vecchio cellulare, che lei non usava più. E quello nuovo, che le aveva comprato il papà pochi giorni fa. Ancora stretto tra le mani, distrutto nell’impatto con il cemento del cortile. Eppure tutta la verità è lì, nelle chat di quel cellulare distrutto e nel vecchio. Ne sono sicuri gli inquirenti. Una storia agghiacciante che si sta cercando di ricostruire attraverso anche il pc della ragazzina.

Le chat

Al momento tutto quello che è stato trovato risale a un gruppo Whatsapp, dove venivano condivisi, con la curiosità degli adolescenti, anche link per adulti. Chat che potrebbero essere legate, oppure no, con la morte della ragazzina. Un suicidio come scrive anche Il Resto del Carlino, che ha straziato una famiglia e sconvolto una città. Che si interroga, alla ricerca di un perché. Ci sono due procure a lavoro per dissipare i nodi del dolore, maturato in silenzio nell’anima di un’adolescente "normale, sorridente, affettuosa con la sorellina", raccontano i vicini.

Una famiglia normale

Quello che al momento è emerso, dalle dichiarazioni dei famigliari e dei vicini di casa rese alla polizia nell’immediatezza, è il contesto di una famiglia normale, compresi gli eventuali piccoli screzi tra genitori e figli. Tra questi, un recente rimprovero, dovuto al fatto che sul cellulare in uso alla ragazzina, il padre aveva trovato la chat con i link spinti, per adulti. Adesso, l’attenzione degli inquirenti è concentrata su questi canali social, per capire se la ragazzina sia stata oggetto di molestie o insulti tra i frequentatori del gruppo. E nelle chat su Whatsapp con amici e compagni di scuola e sui social che frequentava, per capire se qualcuno l’abbia tanto turbata da farle perdere la serenità.

Un gesto premeditato

Tra le dita, l’inseparabile smartphone e una lettera, di scuse, per la sua famiglia. Ora la Procura ordinaria - il pm è Elena Caruso - ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. Si tratta di un fatto puramente tecnico, necessario per svolgere gli accertamenti su telefonini e pc. Non verrà, però, effettuata l’autopsia, essendo chiare le cause della morte della dodicenne, ma soltanto una ricognizione cadaverica. Un’inchiesta parallela la sta portando avanti, contestualmente, la Procura dei minori. L’attenzione degli investigatori è concentrata anche sulle testimonianze di amici e compagni di scuola della dodicenne, in queste ore ascoltati dalla Squadra mobile, subentrata alle Volanti nelle indagini. Testimonianze da cui è emerso anche come in passato la ragazzina sia stata presa di mira, quando ancora frequentava le elementari, da un bullo.(IlRestodelCarlino) Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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