Confermata la condanna in appello per il professor Giorgio Galanti sulla morte di Davide Astori
Il medico sportivo è stato condannato a un anno di reclusione per omicidio colposo. L'accusa: "Comportamento in netto contrasto con le linee guida del settore".
La Corte d'Appello ha confermato la condanna a un anno di reclusione per il professor Giorgio Galanti, imputato per la morte di Davide Astori, capitano della Fiorentinascomparso il 4 marzo 2018 a causa di una fibrillazione ventricolare dovuta a una cardiomiopatia aritmogena silente. Il medico sportivo era già stato condannato in primo grado per omicidio colposo e la sentenza è stata ora confermata in appello, lasciando inalterata la condanna.
Le motivazioni della morte di Davide Astori
Secondo la sentenza, la morte di Davide Astori poteva essere evitata. I giudici hanno stabilito che Galanti, che si occupava delle visite mediche per l'idoneità sportiva del calciatore, avrebbe ignorato segnali evidenti della malattia. La fibrillazione ventricolare che ha colpito il difensore della Fiorentina era riconducibile a una cardiomiopatia aritmogena, una patologia silente che avrebbe potuto essere diagnosticata con ulteriori esami di secondo livello, mai disposti dal medico.
Il comportamento del professor Galanti, secondo i giudici, è stato "in netto contrasto con le linee guida del settore" e con le buone pratiche clinico-assistenziali, rappresentando una grave negligenza che ha contribuito alla tragica morte del calciatore.
Le accuse contro Giorgio Galanti
L'accusa contro Galanti si basa su elementi chiari emersi durante le prove condotte nei diversi gradi di giudizio. Durante i test di sforzo ai quali Astori era stato sottoposto, erano stati rilevati segni di extrasistolia ventricolare, una condizione che avrebbe dovuto allarmare il medico e spingerlo a effettuare accertamenti di secondo livello.
Secondo la procura, Galanti non ha seguito la corretta prassi medica, e se avesse disposto ulteriori esami, come previsto dalle linee guida, la malattia cardiaca di Astori sarebbe stata diagnosticata in tempo. Ciò avrebbe portato alla fine della carriera agonistica del giocatore, ma molto probabilmente avrebbe anche evitato la sua tragica scomparsa.
Il ruolo di Galanti nel rilascio dell'idoneità sportiva
Il professor Galanti era responsabile delle visite mediche periodiche di Davide Astori e del rilascio dell'idoneità sportiva per l'attività agonistica. Il medico aveva il compito di garantire che il calciatore fosse in condizioni fisiche ottimali per affrontare gli impegni sportivi, ma secondo la sentenza, non ha rispettato le norme previste per identificare patologie silenti come quella che ha colpito Astori.
La condanna a un anno per omicidio colposo rappresenta il riconoscimento della responsabilità diretta del medico nella morte del capitano della Fiorentina.
Chi era Davide Astori
Davide Astori, nato nel 1987, è stato un calciatore italiano di grande talento. Cresciuto nelle giovanili del Milan, ha fatto il suo esordio in Serie A con la maglia del Cagliari, per poi trasferirsi alla Roma e infine alla Fiorentina, dove è diventato capitano e leader indiscusso della squadra. Il difensore centrale era apprezzato non solo per le sue doti tecniche, ma anche per la sua umiltà e leadership in campo.
La sua morte, avvenuta improvvisamente il 4 marzo 2018 in una camera d'albergo a Udine, ha sconvolto il mondo del calcio italiano e internazionale. Astori si trovava in ritiro con la Fiorentina per una partita contro l'Udinese, quando un arresto cardiaco improvviso lo ha stroncato nel sonno, a soli 31 anni.
Il ricordo di Davide Astori
La scomparsa di Davide Astori ha lasciato un vuoto enorme nel cuore dei tifosi e dei suoi colleghi. In sua memoria, la Fiorentina e il Cagliari hanno ritirato il numero 13, la maglia che indossava con orgoglio in campo. Il suo ricordo vive non solo nei suoi successi sportivi, ma anche nelle innumerevoli iniziative dedicate alla sua memoria.
Astori è stato ricordato da molti come un esempio di correttezza, professionalità e umanità, caratteristiche che lo hanno reso un punto di riferimento per molti giovani calciatori.