Nuovo Dpcm, da domani cambia tutto o quasi. Il nuovo dpcm ha vietato l’asporto dopo le 18 dal 16 gennaio. Ma chi e cosa riguarda? La stretta è rivolta a bar, enoteche e attività commerciali simili. Non sono interessati dalla misure restrittiva ristoranti e pizzerie.
La cena da asporto è ancora possibile ritirarla
Nel testo si legge che “le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5 fino alle ore 18, il consumo al tavolo è consentito per un massimo di 4 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi”.
Stop all’asporto
Lo scopo del divieto è quella di evitare assembramenti fuori o vicino ai bar negli orari dell’aperitivo. Dopo le ore 18, infatti, si legge nel Dpcm:
è “vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico mentre resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati”;
così come “resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze”.
Il dpcm ha confermato la suddivisione del paese a zona
Quindi nelle zone rosse e arancioni, ristoranti e bar saranno chiusi e potranno effettuare solo il servizio di asporto e domicilio. L’asporto è vietato dopo le 18 per quanto riguarda le bevande, ma non per il cibo.
Nelle zone gialle invece l’apertura è consentita fino alle 18 mentre nelle zone bianche si potrà riaprire anche a cena.
Ricapitolando, si potrà sempre andare a prendere una pizza o un piatto pronto al ristorante e mangiarlo a casa. Quello che non è più possibile è acquistare una birra dopo le 18 e berla nelle vicinanze del bar o pub che sia.
Cosa succede in Campania - Nuova ordinanza, il governo ha deciso: da lunedì si torna a scuola. Ecco il calendario completo
Ritorno a scuola a partire da lunedì 18, ma non per tutti gli studenti. Secondo l'ultimo Dpcm infatti la data di ritorno in classe non sarà la medesima per tutte le regioni italiane.
Gli unici studenti che torneranno tra i banchi di scuola sono quelli di Lazio, Piemonte, Emilia Romagna e Molise. Per tutti gli altri invece le ordinanze delle singole regioni non dispongono il ritorno in presenza.
Secondo il Dpcm, in vigore da domani, le scuole secondarie di secondo grado dovranno adottare forme flessibili nell’organizzazione della didattica. Da lunedì in particolare bisogna garantire la presenza almeno al 50% e fino ad un massimo del 75% della popolazione studentesca. Fatte salve le diverse disposizioni individuate da singole Regioni.
In Campania a scuola solo fino alla terza elementare
In Campania ad esempio il governatore Vincenzo De Luca ha appena stabilito che da lunedì 18 rientreranno in classe solo gli studenti fino alla terza elementare. Tutti gli altri invece proseguiranno in Dad.
Per le famiglie sta diventando un incubo seguire l'evoluzione del calendario della scuola italiana, ormai impazzito. Non basta infatti seguire il colore della propria regione per capire quando le scuole torneranno in presenza, è necessario tenere d'occhio anche le decisioni delle singole Regioni.
Divisione per zone di rischio
Zone rosse: Lombardia, Sicilia e provincia di Bolzano, le lezioni restano in presenza solo nella scuola dell'infanzia, alle elementari e in prima media. Le superiori sono in dad al 100%.
Zone arancioni: Abruzzo, Calabria, Emilia, Friuli, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria, Val d'Aosta e Veneto
Zone gialle: Basilicata, Campania, Molise, Provincia di Trento, Sardegna e Toscana
Divisione per Regione, rientro in presenza al 50% delle superiori
18 gennaio: Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, Puglia e Molise
25 gennaio: Liguria, Umbria
1 febbraio: Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Veneto. Fonte: Il Mattino
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