Omicidio Mamadi Tunkara a Bergamo: presunto killer fermato al confine con la Svizzera
La polizia ha arrestato un sospetto omicida accusato di aver ucciso il vigilante gambiano
Un tragico omicidio ha scosso Bergamo ieri pomeriggio, quando Mamadi Tunkara, un vigilante gambiano di 36 anni, è stato accoltellato a morte nel centro città. L'incidente è avvenuto intorno alle 15:30 in via Tiraboschi, mentre la vittima si stava dirigendo al lavoro in bicicletta. Tunkara, che lavorava come addetto alla sicurezza presso il supermercato Carrefour, è stato aggredito da un uomo che lo ha spintonato a terra e lo ha colpito con quattro o cinque coltellate. Il responsabile si è poi dato alla fuga.
Molti testimoni hanno assistito alla scena e sono stati sentiti dalle forze dell'ordine, contribuendo a delineare una possibile pista. Secondo le prime ricostruzioni, la vittima e l’assassino potrebbero essersi conosciuti in passato e potrebbero aver avuto una discussione che ha portato all’aggressione.
La ricerca del presunto assassino e l'arresto al confine con la Svizzera
Dopo un'intensa attività investigativa, la polizia è riuscita a localizzare e fermare il presunto omicida. L'uomo, identificato come il possibile responsabile dell'omicidio, è stato rintracciato al confine con la Svizzera. L’arresto è avvenuto dopo ore di ricerca, che sono cominciate subito dopo l'aggressione. Le forze dell'ordine avevano ricevuto informazioni che il sospetto era stato inseguito da un passante subito dopo il delitto, il che ha permesso di avviare un’indagine tempestiva.
Nonostante l'arresto, restano ancora molti dettagli da chiarire, tra cui la possibilità che l’aggressore fosse l'uomo con il quale Tunkara aveva avuto una discussione qualche giorno prima, il 31 dicembre, fuori dal supermercato dove lavorava. Al momento non ci sono certezze sulla relazione tra i due, ma gli investigatori stanno esaminando tutte le ipotesi.
Il ricordo di Mamadi Tunkara: un amico lo descrive come una persona gentile
Mamadi Tunkara era noto nel suo quartiere di Verdello e in tutta la comunità gambiana di Bergamo. "Era un bravo ragazzo", ha dichiarato un amico della vittima, parlando con L'Eco di Bergamo. "Ci incontravamo ogni settimana, ci tenevamo in contatto tra di noi. Mamadi viveva in Italia da almeno cinque anni, con suo fratello. Prima lavorava come rider e poi si era specializzato come addetto alla sicurezza".
Il ricordo di Tunkara, descritto come una persona gentile e rispettosa, è condiviso da molti nella comunità, che ora è scossa dalla tragica morte del giovane uomo. La sua morte violenta ha lasciato un vuoto tra le persone che lo conoscevano e apprezzavano.
Le indagini in corso e la risposta delle autorità
Le forze dell'ordine stanno proseguendo con le indagini per chiarire tutti gli aspetti dell'omicidio e le motivazioni che hanno portato alla tragica aggressione. La polizia di Bergamo ha lavorato senza sosta per risolvere il caso, concentrandosi sull'analisi dei testimoni e sul monitoraggio delle telecamere di sorveglianza.
La comunità bergamasca e la famiglia di Mamadi Tunkara stanno aspettando giustizia per la sua morte, mentre le indagini cercano di fare luce su questo inquietante omicidio.