Gemellini strangolati dal padre, Elena e Diego, i due gemellini di Gessate uccisi dal padre la notte tra il 26 e il 27 giugno, non sono stati sedati prima di essere strangolati.
Questo è quanto emerso nel primo responso dell'autopsia effettuata sui due corpicini. Inizialmente si era pensato che Mario Bressi, l'omicida, li avesse sedati: un ipotesi che, come riportato da Il Giorno, non ha trovato conferma nell'esito degli esami autoptici.
Il primo a essere ucciso, intorno alle 22.30 del 26 giugno, è stato Diego:
il ragazzino non si sarebbe accorto di nulla, sarebbe morto senza sapere che il padre, una delle persone di cui si fidava di più al mondo, lo stava uccidendo.
La seconda a morire, due minuti dopo il fratello, è stata invece Elena: sul collo della dodicenne sono state trovate delle ecchimosi, segno – per gli inquirenti – che lei invece potrebbe essersi resa conto di quanto stava accadendo. Bressi, 45 anni, ha stretto le mani intorno al collo di Elena e Diego fino a fratturargli l'osso tiroide.
Bressi ha pianificato l'omicidio dei gemellini
Un omicidio premeditato. Questa la conclusione cui sono arrivati i carabinieri che indagano col coordinamento del pubblico ministero Andrea Figoni e del procuratore capo Antonio Chiappani.
Bressi, che era andato in villeggiatura con i figli, prima ha preparato loro la cena, comportandosi come se quella fosse una sera normale.
Dopo, li ha messi a letto per attuare il suo piano e li ha uccisi.
Il 45enne ha vagato nella notte per alcune ore, poi ha gettato i cellulari dei figli nella campana di raccolta rifiuti nei pressi dell'abitazione.
Dopodiché ha cominciato a mandare messaggi deliranti all'ex moglie Daniela Fumagalli, dalla quale si stava separando, scrivendole su WhatsApp:
"Prenderò il volo, domani avrai problemi ben più grossi della mensa dei bambini".
Ha pubblicato alcune foto su Instagram, poi si è tolto la vita, gettandosi dal Ponte Vittoria di Cremeno.
Voleva rovinare la vita all'ex moglie
Straziante la reazione della madre di Elena e Diego. Quando ha letto i messaggi che il marito le aveva inviato, è corsa nella villetta sperando di essere ancora in tempo per salvare i suoi figli.
Ma Bressi aveva compiuto gli omicidi da ore, scrivendole a cose fatte. Voleva rovinarle la vita per sempre, essere sicuro di averle tolto le cose più preziose.
"Ho sentito dei rumori molto strani", aveva spiegato Vincenzo Rizza, vicino di casa di Bressi a Margno. "Se solo fossero stati più frequenti, forse avrei potuto fare qualcosa", ha aggiunto tra le lacrime. La famiglia era in vacanza da una settimana.(Fanpage)
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