Con la fine del 2021 finisce l'era "Quota 100" per la determinazione dell'età in cui si può andare in pensione. La norma è stata introdotta con la Legge di bilancio del 2019 in via sperimentale fino alla fine di quest'anno. Pertanto, in assenza di un provvedimento legislativo di proroga, con il 1° gennaio 2022 si verrebbe a creare uno "scalone" di 5 anni. Con Quota 100 si possono ritirare dal lavoro in via anticipata e senza penalizzazioni sull'assegno coloro che hanno compiuto 62 anni e abbiano almeno 38 anni di contributi. Senza Quota 100 si devono, invece, attendere i 67 anni di età. Si tratta di una differenza troppo ampia per poter essere accettata dal cittadino. Iniziano, quindi, le trattative per una riforma delle norme.

Pensione INPS: la proposta dei sindacati

I sindacati Cgil Cisl e Uil, hanno chiesto un incontro con il Ministro del Lavoro Andrea Orlando per presentare le proposte elaborate. Le ipotesi messe in campo sono sei. La prima proposta riprende la Legge Dini, ne estende gli effetti a tutti i lavoratori e abbassa l'età pensionabile da 64 a 62 anni. Per quanto riguarda le pensioni di anzianità, la proposta prevede un abbassamento degli anni di contributi da 42 e 10 mesi a 41.

Quali sono le Categorie che vanno in pensione

Lavori Gravosi

Per i Lavoratori Gravosi - Ape Sociale -, i sindacati chiedono un allargamento delle attività tra quelle riconosciute tali. L'Ape sociale consente di andare in pensione a 63 anni con 36 anni di contributi.

Lavoratori con figli

Per quel che riguarda le lavoratrici con figli si ipotizza una sorta di bonus di 1 anno di anticipo dell'età pensionabile per ogni figlio o un ricalcolo dei contributi per l'assegno.   Lo stesso bonus di un anno è previsto anche per chi effettua il "lavoro di cura" con disabili e anziani.

I giovani

Altro capitolo della proposta elaborata dai sindacati riguarda i giovani, tutti quelli che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996 e che sono sotto regime contributivo.   Il regime contributivo, a differenza di quello retributivo, non prevede l'integrazione al minimo della pensione (quindi assegni bassi). L'idea è quella di far pesare i buchi contributivi e il part - time per incentivare le pensioni.

Salvaguardia del potere di acquisto

Uno degli obiettivi principali per i sindacati è quello del potere di acquisto delle pensioni. Aumentando da 1000 a 1500 euro la quattordicesima e estendendo ai pensionati le detrazioni previste per un altro tipo di dipendenti.

Previdenza Complementare o Fondo Pensionistico

I fondi pensione sono strumenti accessibili solo a lavoratori dipendenti con stipendi medio - alti. I sindacati propongono metodi per incentivare i precari e PMI. (Fonte TrendOnline) Leggi anche: Speranza non molla: "La campagna vaccini prosegue, AstraZeneca non ci fermerà” Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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