TREVISO. Un bambino di un anno e mezzo è morto travolto nel cortile di casa dal camper guidato dal nonno. La tragedia è avvenuta a Cappella Maggiore, in provincia di Treviso. Il nonno, 68 anni, su richiesta della figlia, era andato in garage per tirare fuori il camper e sistemarlo.
L'incidente di Treviso
Fino a poco prima aveva giocato in casa con i due nipotini. Quando ha messo in moto ed è uscito a retromarcia dal garage nel cortile non si è accorto che uno dei due bimbi gli era corso incontro e l’ha travolto con l’automezzo. Con il bambino c'era anche il fratellino di 5 anni, che ha assistito alla disgrazia.
L'anziano
Sotto choc, ha solamente riferito ai carabinieri di non aver potuto accorgersi, per il limitato spazio visivo concesso dagli specchietti retrovisori del mezzo, del movimento del nipote, secondogenito della figlia. Immediata la richiesta di soccorso: è intervenuta l’eliambulanza, ma il bimbo è deceduto poco dopo all’ospedale Vittorio Veneto per un arresto cardiocircolatorio dovuto alle molteplici e gravi ferite riportate.
Arriva la sentenza
La Cassazione obbliga a risarcire tutti gli incidenti su terreni e giardini privati. Una svolta nella giurisprudenza, in virtù di una sentenza sulla tragica morte di Daniele Peresano, il bimbo di Anzano di Cappella Maggiore, che nel maggio del 2008 perse la vita travolto dal nonno, per un tragicissimo errore, durante una manovra con il camper nel giardino di casa.
I 9 giudici della suprema Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, hanno accolto l’appello presentato dai familiari di Daniele.
Dopo 13 anni di battaglia giudiziaria, con i familiari assistiti dal gruppo Giesse Risarcimento Danni e il legale fiduciario Alessandra Gracis, i magistrati che coordinano il più alto grado della Giustizia italiana hanno riconosciuto che non può essere ritenuto valido il mancato risarcimento del danno da parte della compagnia assicurativa Vittoria, sul presupposto che l’incidente era avvenuto su area privata.(LaTribunadiTreviso)
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