Selvaggia Lucarelli e la denuncia per violenza contro Nello Trocchia e Sara Giudice: quello che non torna
Selvaggia Lucarelli racconta i dettagli di un caso complesso, tra accuse, testimonianze e presunti equivoci. Il giudice deciderà nei prossimi giorni.
Oggi Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano parla dell’indagine nei confronti dei giornalisti Sara Giudice e Nello Trocchia per violenza sessuale nei confronti di una collega. La vicenda è venuta fuori alla fine di agosto. L’indagine nei confronti dei giornalisti Sara Giudice e Nello Trocchia, accusati di violenza sessuale da una collega, continua a far discutere. La vicenda è emersa alla fine di agosto, ma risale al 29 gennaio 2024, quando la presunta vittima si sarebbe recata a una festa di compleanno a Trastevere. Dopo aver bevuto alcuni drink, avrebbe mostrato comportamenti confusi e, secondo il suo racconto, sarebbe stata coinvolta in effusioni con i due giornalisti. In seguito, un esame avrebbe rilevato la presenza di Ghb, nota come "droga dello stupro," risultato poi considerato un falso positivo.
La serata e le accuse
La ragazza ha raccontato di aver baciato Giudice fuori dal locale e successivamente in taxi, dove erano presenti anche Trocchia e altri colleghi. Nonostante le effusioni, avrebbe rifiutato di salire nell’appartamento dei due giornalisti, tornando a casa da sola.
La difesa sottolinea la mancanza di prove solide: testimoni hanno dichiarato di non aver mai visto qualcuno offrire alla vittima un bicchiere sospetto. Alcuni presenti hanno affermato che la ragazza sembrava lucida: «Non era ubriaca quanto noi,» ha detto una testimone, mentre un’altra ha spiegato che «non sembrava alterata, altrimenti me ne sarei accorta.»
L’udienza e le testimonianze
Il 10 dicembre si è svolta l’udienza davanti al giudice per le indagini preliminari. La procura ha chiesto l’archiviazione, ma la difesa della presunta vittima, rappresentata dall’avvocato Alessandro Gentiloni Silverj, si è opposta.
Tra i testimoni, il conduttore di Piazzapulita, Corrado Formigli, ha raccontato che due giorni dopo la festa la ragazza lo aveva contattato per un incontro. Formigli ha interpretato il messaggio come una richiesta di informazioni lavorative, dato che non aveva un rapporto di confidenza con la giovane.
Le analisi del comportamento e la consulenza tossicologica
Secondo il professor Franco Tagliaro, tossicologo forense, il comportamento della ragazza durante la serata non sarebbe compatibile con l’assunzione del Ghb. Tagliaro ha sottolineato che la giovane era in grado di chiedere il numero del taxista, chiamare il fidanzato e mantenere una certa lucidità.
Una decisione attesa
Il giudice si pronuncerà nei prossimi giorni, ma gli avvocati di entrambe le parti mantengono il riserbo: «Non vogliamo dire nulla, è doveroso attendere il verdetto senza influenze esterne,» ha dichiarato il legale della presunta vittima.
Il caso continua a dividere, sollevando interrogativi non solo sulle dinamiche della serata ma anche sul delicato equilibrio tra accuse e presunzione di innocenza.