fiaccolata per santo romano

Una folla di migliaia di persone ha attraversato le strade di San Sebastiano al Vesuvio per ricordare Santo Romano, il giovane di 19 anni tragicamente ucciso da un colpo di pistola la notte tra venerdì e sabato. In prima fila, accanto alla mamma, al fratello e alla fidanzata di Santo, c’erano tanti cittadini, amici e parenti che, con le fiaccole in mano, hanno mostrato il loro affetto e la loro vicinanza alla famiglia in questo doloroso momento.

Una veglia di preghiera guidata dall’arcivescovo don Mimmo Battaglia

Nella chiesa principale di San Sebastiano, don Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli, ha tenuto una veglia di preghiera molto partecipata. Centinaia di persone si sono unite alle preghiere e ai pensieri di speranza per onorare Santo e chiedere la fine della violenza che ha sconvolto la comunità.

La fiaccolata dal municipio al santuario

La fiaccolata è partita dall’esterno del municipio di San Sebastiano, il luogo dove Santo ha perso la vita. Con un silenzio carico di emozione, il corteo ha raggiunto il Santuario diocesano di San Sebastiano Martire, dove è stata celebrata una veglia di preghiera. Numerosi mazzi di rose bianche sono stati deposti davanti all’edificio comunale come segno di rispetto e amore per il giovane scomparso.

La presenza delle famiglie di altre vittime

In piazza, accanto alla famiglia di Santo, erano presenti anche i familiari di altri giovani uccisi in circostanze simili. Tra questi, la famiglia di Francesco Pio Maimone, morto nel marzo 2023 a Mergellina, e quella di Ciro Colonna, assassinato per errore nel 2016 a Ponticelli durante un agguato di camorra. La loro presenza ha sottolineato l’urgenza di fermare questa spirale di violenza giovanile.

Il prefetto di Napoli: “Un impoverimento per la comunità”

Al termine della fiaccolata, il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha espresso il suo profondo rammarico: “Non dobbiamo dimenticare la morte di questo giovane. La morte di un giovane è un impoverimento di una comunità.” Durante un incontro tenutosi a San Sebastiano, il prefetto ha sottolineato l'importanza di interventi educativi e sociali per combattere la criminalità giovanile e prevenire altre tragedie.

Le parole toccanti di don Mimmo Battaglia

Durante la veglia, don Mimmo Battaglia ha condiviso una riflessione profonda e dolorosa: “Dio che ascolti chi non parla, io non ho più parole. Tale è il dolore e l’incertezza! La mia Chiesa, stanca di accompagnare giovani vite al congedo terreno, non ha più parole se non le tue.” Con voce rotta dall’emozione, ha implorato l’intervento divino per porre fine a questa spirale di violenza.

Un ultimo saluto: “Santo vive con noi”

Al termine della veglia, il corteo si è diretto verso il municipio, dove alcuni amici di Santo hanno esposto striscioni e urlato a gran voce: “Santo vive con noi.” Questo grido, ripetuto con emozione e forza, ha risuonato come un messaggio di speranza e come una promessa di non dimenticare mai il giovane scomparso.

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