Vanessa Ballan, la furia omicida di Fandaj scatenata dalla gravidanza
Bujar Fandaj, il 41enne kosovaro arrestato per l'omicidio di Vanessa Ballan avvenuto il 19 dicembre, deciderà di parlare con i pubblici ministeri dopo aver mantenuto il silenzio per quasi un mese.
La decisione di collaborare è stata comunicata alle avvocate Chiara Mazzocato e Daria Bissoli. L'interrogatorio è stato fissato per il 30 gennaio, e l'uomo è accusato di omicidio volontario pluriaggravato.
Le indagini
Le indagini continuano per comprendere completamente la vicenda, con particolare attenzione alla paternità del bambino che Vanessa portava in grembo. L'autopsia ha stabilito che la gravidanza era tra l'8 e la 10 settimana, e il concepimento avrebbe avuto luogo poco prima della denuncia di Vanessa nei confronti del kosovaro. Tra le ipotesi più accreditate c'è quella che suggerisce la gravidanza come possibile motivo scatenante la furia omicida di Fandaj.
Vanessa Ballan costretta a fare sesso
La relazione tra i due è stata caratterizzata da tormenti, minacce e ricatti. Dopo che Vanessa aveva denunciato il kosovaro, lui avrebbe iniziato a minacciarla di rivelare la loro relazione al marito se non avesse continuato ad avere rapporti sessuali con lui, cosa che lei ha effettivamente fatto.
Il 25 ottobre, Fandaj ha inviato un video a Nicola Scarpinello, marito di Vanessa, motivando la loro decisione di denunciarlo. In attesa di ulteriori sviluppi, il team legale di Fandaj ha rinunciato alla richiesta di scarcerazione, basandosi su presunte falle nell'impianto accusatorio.