Sardegna e seconde case. Il Presidente Solinas permette l'accesso all'Isola solo ai residenti o per comprovate esigenze lavorative. Arriva ieri l'ordinanza.
Sardegna. Arriva l'ordinanza di Solinas: "Compagnie aeree e marittime devono controllare"
Entrano nell'isola, unica regione in zona bianca, soltanto i residenti o tutti coloro che hanno comprovate esigenze lavorative. Le compagnie aeree e di navigazioni devono verificare che chi si imbarca abbia fatto il tampone. Il rischio di ricorsi al Tar
Arriva a tarda sera l'ordinanza firmata dal presidente della Sardegna, Christian Solinas, che argina gli arrivi nelle seconde case. "L'ingresso in Sardegna - dispone - con la finalità di recarsi presso le proprie abitazioni diverse da quella principale da parte di persone “non residenti” è consentito solo in presenza di comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità.
L'ordinanza di questa sera dispone anche maggiori controlli per il tracciamento di chi si sottopone al tampone nei porti e negli aeroporti.
Nell'ordinanza le compagnie aeree e marittime "prima dell'imbarco dei passeggeri devono acquisire e verificare, oltre alla ricevuta dell'avvenuta registrazione dei passeggeri sull'applicazione "Sardegna Sicura", la documentazione attestante il possesso dei requisiti previsti dal Dpcm dello scorso 2 marzo per gli spostamenti dalle Regioni"
Solinas blinda la Sardegna dall'assalto alle seconde case
In questi giorni la pressione sul governatore perché blindasse la Sardegna era cresciuta. La Sardegna è l'unica regione in zona bianca e con un altissimo numero di persone non residenti che hanno però nell'isola le seconde case la paura di ripetere quanto accaduto in estate era tanta.
Sardegna blindata: il consiglio regionale si riunisce
Ieri in consiglio regionale insieme alla proroga dello stato di emergenza era previsto un ordine del giorno condiviso per ridurre i rischi per gli arrivi dalle zone rosse, ma era finita in scontro. Il centrodestra si era detto disposto a rafforzare i controlli nei porti e negli aeroporti, mentre centrosinistra e 5Stelle hanno chiesto anche di valutare l'ipotesi di chiusura, come ha fatto la Valle d'Aosta, o la Campania.
L'ordine del giorno è saltato e così oggi l'iniziativa l'aveva presa il sindaco di Sant'Antioco.
Firmata l'ordinanza anche dal primo cittadino Locci
Ignazio Locci, aveva firmato già un'ordinanza con una stretta ulteriore per chi arriva da zone rosse, arancioni o dall'estero. Da domani l'obbligo di quarantena per 10 giorni sull'isola a sud ovest della Sardegna anche se si è in possesso di tampone antigenico-rapido negativo. Sono escluse dall'isolamento le persone già vaccinate e chi arriva per motivi di lavoro.
L'ex presidente della Regione, Ugo Cappellacci, alleato di Solinas, aveva chiesto al Governo di "adottare subito un provvedimento per bloccare gli spostamenti verso le seconde case fuori dal territorio regionale. Non si può chiudere tutto nella Penisola con le zone rosse - aveva detto il coordinatore di FI - e rischiare di provocare uno sfollamento verso la Sardegna."
Le disposizioni per il tracciamento sono una risposta a chi aveva sottolineato che i controlli messi in atto non sono sufficienti.
"In questo momento delicato, la rete dei controlli agli ingressi dai maggiori scali dell'Isola deve essere infallibile" ha detto Roberto Ragnedda, sindaco di Arzachena "perché il rischio è altissimo e dobbiamo difendere con tutte le nostre forze la zona bianca". L'infallibilità dei controlli, appunto, è ancora da dimostrare, perché verificare subito l'autocertificazione prodotta per il risultato del test è complicato.
Rimane però l'aspetto giuridico. Pietro Ciarlo, ordinario di Diritto costituzionale all'Università di Cagliari, sostiene che "la Regione non può bloccare gli arrivi, può fare ciò che già sta facendo." e continua dicendo che solo il governo nazionale può limitare la libera circolazione tra le regioni e i controlli in ingresso, disposti a livello regionale, sono anzi già 'ai limiti' di ciò che l'ordinamento può contemplare" (Fonte
LaRepubblica)
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