luis tagle e papa francesco

Tra i nomi che circolano con maggiore insistenza in vista del prossimo conclave, dopo la morte di Papa Francesco, spicca quello di Luis Antonio Gokim Tagle. Il cardinale filippino, noto per il suo sorriso e per l’impegno missionario, potrebbe rappresentare una scelta strategica per rafforzare la presenza della Chiesa cattolica in Asia. Ma il suo profilo teologico resta saldo su posizioni conservatrici, in linea con la dottrina più tradizionale.

Un nome che torna tra i favoriti

Luis Antonio Tagle non è nuovo al panorama dei "papabili". Già durante il conclave del 2013 era stato indicato come possibile sorpresa. Oggi, le sue possibilità sembrano essere nuovamente alte, almeno secondo i bookmaker, che lo inseriscono tra i principali favoriti accanto al cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano. Tagle è quotato con una probabilità del 25%, mentre Parolin si attesta intorno al 35%.

Origini e formazione del “Francesco asiatico”

Nato il 21 giugno 1957 a Manila, Tagle ha ricevuto un’educazione profondamente legata ai valori cristiani e missionari. Dopo gli studi al Saint Jose Seminary e alla Loyola School of Theology, è stato ordinato sacerdote nel 1982. Il suo percorso accademico si è sviluppato anche grazie all’influenza della Compagnia di Gesù, condividendo con Papa Francesco l’ispirazione gesuita.

L’ascesa tra Wojtyla, Ratzinger e Bergoglio

Nel 1997 viene nominato da Giovanni Paolo II membro della Commissione teologica internazionale. Con Benedetto XVI diventa arcivescovo di Manila nel 2011 e nel 2019, su nomina di Papa Francesco, assume il ruolo di prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione. Un incarico cruciale che lo ha posto al centro della strategia missionaria del pontificato di Bergoglio.

L’importanza di Tagle per l’Asia

La possibile elezione di Tagle sarebbe un segnale fortissimo per l’Asia, continente strategico per la crescita del cattolicesimo. Le sue origini filippine, l’esperienza nelle periferie del mondo e la capacità di dialogo interculturale ne fanno un candidato ideale per proseguire il cammino iniziato da Francesco.

Le posizioni dottrinali

Sebbene spesso etichettato come “progressista”, Tagle mantiene posizioni conservatrici su temi chiave. È contrario all’aborto, all’eutanasia e alla comunione per le coppie non sposate. Anche sul fronte dell’omosessualità ha assunto posizioni tradizionaliste, in linea con l’ortodossia cattolica.

Una figura empatica ma salda

Il carisma di Tagle risiede nella sua empatia, nella sua capacità di comunicare con i giovani e con gli emarginati, ma anche nella fermezza delle sue convinzioni dottrinali. È questa doppia anima – missionaria e conservatrice – che lo rende un candidato interessante ma anche divisivo all’interno del Collegio cardinalizio.

L’influenza di Bergoglio

Il rapporto con Papa Francesco è stato profondo e costante. I due condividevano una visione pastorale del Vangelo e un’attenzione agli ultimi. Bergoglio ha più volte affidato a Tagle incarichi di rilievo, rafforzando la sua figura anche come possibile continuatore del suo pontificato.

In attesa della fumata bianca

Come insegna la tradizione, “chi entra Papa esce cardinale”. Le speculazioni sono parte integrante del pre-Conclave, ma la decisione sarà tutta nelle mani dello Spirito Santo e dei cardinali riuniti in Sistina. Tagle resta però una figura che potrebbe proiettare la Chiesa verso nuove sfide globali con una visione radicata ma aperta.

Suor Geneviève, amica di Papa Francesco, e il pianto davanti alla salma: «Punto di riferimento»
Sophie Nyweide era incinta quando è morta, nuovi dettagli sulla scomparsa dell'attrice