Alessandro Impagnatiello Giulia Tramontano

Nella tragica notte tra il 28 e il 29 maggio 2023, Alessandro Impagnatiello, 31 anni, accusato di aver ucciso la fidanzata Giulia Tramontano, inviò un messaggio vocale a Loredana Femiano, madre della vittima. Il contenuto del messaggio, trasmesso durante la trasmissione Quarto Grado, mostra la freddezza dell’uomo. "Non so dove ca**o sia. Spero che domani vada al lavoro e finiamo tutto almeno," dichiarava Impagnatiello, mentre la famiglia Tramontano si stava recando da Campania a Senago, nel Milanese, per cercare la giovane donna.

L’elenco degli oggetti mancanti

Nel messaggio vocale, Impagnatiello cercava di dipingere un quadro di fuga improvvisa da parte di Giulia, elencando una serie di oggetti spariti. "Mancano ciabatte, contanti, carte, bancomat e il caricatore del suo telefono," affermava, nel tentativo di sviare i sospetti sulla sua persona e suggerire una partenza volontaria della fidanzata.

Il processo e le accuse

L'accusa ha definito il delitto un "viaggio nell'orrore" e ha chiesto l’ergastolo per Alessandro Impagnatiello nel processo in corso a Milano. Secondo la perizia psichiatrica, l’uomo avrebbe agito con freddezza e premeditazione.

La sentenza della Corte d'Assise è prevista per il 25 novembre, una data simbolica coincidente con la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne.

Il ricordo di Giulia

Il caso di Giulia Tramontano, donna incinta al settimo mese al momento del suo omicidio, ha suscitato un'ondata di indignazione in tutta Italia, riaccendendo il dibattito sulla violenza di genere e sull’urgenza di prevenire tragedie simili.

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