Meteo, Italia flagellata dal maltempo e il caldo record: grandine come palle da tennis e allagamenti al Nord. Al sud in arrivo nuova ondata di calore: il picco a 48 gradi
METEO. La fine del mese di luglio sta portando eventi climatici estremi sull'Italia. Da una parte, il maltempo si abbatte sul Nord con grandine, temporali, vento e case scoperchiate, mentre dall'altra, una nuova ondata di caldo sta colpendo il Sud con temperature che raggiungeranno picchi incredibili di 48 gradi.
La provincia di Cremona ha subito una tempesta con chicchi di grandine grandi come palline da tennis, causando alberi sradicati e crolli sulle auto, allagamenti, cartelli divelti e blackout, creando momenti di panico e paura per molti cittadini.
Nel frattempo, la Lombardia è ancora in allerta gialla per rischio temporali e nubifragi, mentre le regioni del Centro e Sud soffrono a causa di una terza ondata di caldo senza precedenti. Le temperature medie varieranno tra 33 e 37°C, ma in alcune zone, come la Piana di Catania, si arriverà a picchi di 45°C.
Il caldo estremo coinvolgerà anche il Nord nei primi giorni della settimana
Con temperature tra 28 e 32°C, mentre l'Emilia Romagna sarà interessata da valori superiori. Secondo i modelli climatici, le temperature saranno molto insolite ed estreme, con possibilità di battere nuovi record di caldo. Regioni come Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia potrebbero raggiungere picchi di 43-45°C, mentre Campania e Molise raggiungeranno i 40-41°C.
Meteo - situazione allarmante
La situazione è allarmante anche negli ospedali, con un terzo dei medici in ferie, e il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha chiesto la CIG (Cassa Integrazione Guadagni) per tutti i settori lavorativi, stabilendo la temperatura oltre cui non si dovrebbe lavorare.
Queste condizioni climatiche estreme richiedono attenzione e precauzione da parte di tutti, con un occhio di riguardo alla sicurezza delle persone e delle abitazioni. Il clima sta manifestando un'instabilità senza precedenti, e le autorità competenti devono essere pronte a intervenire per mitigare gli effetti di questa situazione critica.