Siria. Bashar al-Assad è stato nuovamente rieletto alla guida del Paese per altri sette anni. Vince le elezioni con il 95,1% dei voti. L'annuncio viene dal presidente del Parlamento di Damasco, Hammoud Sabbagha. La sua conferma era una certezza cartesiana. Si sono aperti nella giornata di mercoledì 26 maggio, i seggi elettorali per le nuove elezioni presidenziali in Siria. L'esito in realtà appariva molto scontato da subito. Ora consegneranno a Bashar al-Assad, al potere dal 2000, un quarto mandato (The Post Internazionale). Gli Stati Uniti e l’Unione europea hanno già espresso la loro opinione: le elezioni sono una farsa. Mentre le Nazioni Unite hanno fatto sapere che il voto non rispetta le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza. Si richiede un processo politico per porre fine al conflitto. E con essa, anche una nuova costituzione e libere elezioni sotto la chiara supervisione dell’Onu. La televisione di stato siriana nella mattinata di ieri ha mostrato le lunghe code che si stanno formando in diverse parti del Paese dove sono dislocati circa 12mila seggi. I risultati sono stai annunciati poche ore fa dagli esponenti del partito politico dominante, dopo 48 ore dalla chiusura del voto. Gli sfidanti dello status quo, che hanno ottenuto il via libera della Corte costituzionale siriana per sfidare politicamente Bashar al-Assad, erano il vicecapo di gabinetto Abdallah Salloum Abdallah e Mahmoud Ahmed Marei. Quest'ultimo è un avvocato che guida il Fronte Oppositore Democratico, una coalizione di sei partiti formata nel 2018 e tollerata in qualche misura dal regime. Nonostante la sua opposizione, i leader dell’opposizione in esilio hanno spesso bollato questa coalizione come un’estensione del regime stesso, dunque già asservita.

La guerra civile in Siria

Intanto, continua senza sosta la guerra civile siriana iniziata nel 2011. Ancora tante, troppe le vittime coinvolte negli scontri. Centinaia di morti all'interno della popolazione civile e un conflitto che non accenna minimamente a concludersi ma avanza sempre in modo irrequieto verso l'apice. Poi c'è la questione geopolitica. Grazie al sostegno di Russia e Iran, infatti, Assad è riuscito a riprendere il controllo di gran parte del Paese. Tutt ciò che resta dei jihadisti dell’Isis è ormai confinato nel deserto. Mentre le altre formazioni ribelli sunnite, rimangono per lo più nella provincia settentrionale di Idlib. Le condizioni economiche del Paese rimangono drastiche e peggiorano di giorno in giorno. Leggi anche Impatto violento in strada, Pasquale e Chiara sono i due fidanzati morti nell'incidente: "Salite al cielo prendendovi la mano" Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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