vittime della strage di nuoro
L'esito delle autopsie

A Nuoro, il 25 settembre scorso, una tragedia familiare ha scosso l'intera comunità, quando Roberto Gleboni, un operaio forestale di 52 anni, ha sterminato la sua famiglia, ferendo gravemente un figlio e l'anziana madre, per poi togliersi la vita. 

Le autopsie, concluse il 29 settembre dal medico legale Roberto Demontis presso l'ospedale Brotzu di Cagliari, hanno esaminato i corpi delle cinque vittime, inclusi la moglie Maria Giuseppina Massetti e il figlio minore Francesco, di soli 10 anni. 

Sabato erano già stati effettuati gli esami sui corpi di Martina, la figlia maggiore, del vicino di casa Paolo Sanna, e dello stesso Gleboni.

I Dettagli Emergenti: Aggressività Accanita Sulla Moglie

Nonostante il riserbo imposto dalla Procura sulle indagini, alcune indiscrezioni suggeriscono che Gleboni si sia accanito in particolare sulla moglie, sparando quattro colpi di pistola con la sua Beretta. Questo dettaglio sembrerebbe avvalorare le voci di dissidi familiari, che però non erano mai stati resi pubblici. Per gli altri membri della famiglia, compreso il vicino di casa Paolo Sanna, Gleboni avrebbe invece esploso un solo colpo alla testa, segno di una determinazione e una precisione letale. Questi elementi sono attualmente al vaglio degli inquirenti per delineare un quadro più chiaro degli eventi.

Indagini e Riservatezza: La Procura Tace, ma si Fanno Strada Ipotesi Economiche

La Procura di Nuoro, coordinata dai magistrati Riccardo Belfiori e Sara Piccicuto, ha posto un silenzio rigoroso attorno alle indagini. Particolare attenzione è stata dedicata alla protezione del figlio 14enne, unico sopravvissuto alla strage. Grazie alla sua testimonianza, gli inquirenti sperano di ottenere maggiori dettagli su ciò che è realmente accaduto quella tragica mattina in via Ichnusa. Nonostante il riserbo, si fa sempre più concreta l’ipotesi che i motivi alla base del massacro siano di natura economica. La famiglia di Gleboni potrebbe aver subito gravi difficoltà finanziarie, che avrebbero alimentato tensioni già presenti.

Gli Interrogatori: Ricostruire il Quadro Familiare

Le forze dell'ordine stanno proseguendo gli interrogatori e l'analisi degli apparati digitali della famiglia, come computer e telefoni, nel tentativo di comprendere il movente dietro il gesto estremo di Gleboni. Il giovane figlio sopravvissuto, che si trovava in ospedale, è stato già ascoltato a lungo dagli investigatori. Il ragazzo ha descritto l'atmosfera di terrore che si respirava in casa, riferendo che "urlavano tutti", aggiungendo ulteriore dolore a una vicenda già terribile. Anche il fidanzato della figlia maggiore, Martina, è stato interrogato e potrebbe fornire elementi importanti per le indagini, così come l’anziana madre di Gleboni, non appena sarà in grado di parlare.

La Disperazione di una Famiglia Distrutta: Il Messaggio della Madre di Giuseppina Massetti

Il dolore per la strage si è riversato anche sui social network, dove amici e conoscenti hanno espresso il loro cordoglio. Tuttavia, Carmela Capelli, madre di Giuseppina Massetti, ha lanciato un appello commovente tramite un post su Facebook, chiedendo rispetto per il dolore della famiglia. Nel suo messaggio, ha esortato a evitare ulteriori speculazioni e commenti sulla tragedia, sottolineando l'importanza di proteggere il nipote sopravvissuto: "Io sono una mamma distrutta, ma ho un nipote da tutelare e proteggere", ha scritto, chiedendo di vivere il dolore in modo più privato e rispettoso.

Ipotesi di Movente: Malattia e Problemi Economici

Le indagini non hanno ancora fornito risposte definitive sul movente, ma emergono ipotesi legate a problemi finanziari e alla malattia della moglie, che potrebbe aver contribuito ad accrescere la disperazione di Gleboni. Secondo alcune testimonianze, Giuseppina Massetti stava cercando di ricostruire la propria vita e di rendersi indipendente dal marito, un tentativo forse frustrato dalle difficoltà economiche. Alcuni conoscenti raccontano di tensioni crescenti all’interno della coppia, culminate in violente discussioni pochi giorni prima della strage.

Un’Intera Città Sconvolta in Attesa di Risposte

La strage di Nuoro ha lasciato un’intera città sotto shock, in attesa di risposte concrete su ciò che ha portato a una tragedia così devastante. Mentre le indagini proseguono, la comunità attende i funerali delle vittime con un misto di dolore e incredulità. Le risposte arriveranno forse dagli interrogatori e dalle perizie in corso, ma il segno lasciato da questa vicenda sarà difficile da cancellare.

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