ilaria sula

Emergono nuovi, agghiaccianti dettagli sull’omicidio di Ilaria Sula, la studentessa di 22 anni trovata morta nella notte tra il 2 e il 3 aprile in una scarpata del monte Guadagnolo, nel comune di Capranica Prenestina. Secondo quanto riportato dai verbali della polizia scientifica visionati dall’agenzia LaPresse, Mark Antony Samson l’avrebbe colpita con un coltello alla giugulare, causando una violenta perdita di sangue che ha imbrattato quasi ogni stanza dell’appartamento in via Homs 8, nel quartiere Africano a Roma.

Tracce ovunque: muri, doccia, lavandini, auto e guanti

Le indagini hanno portato alla luce abbondanti tracce ematiche, rilevate con torce al luminol, nel piatto doccia, nei lavandini della cucina e del bagno, ma anche sui bastoni per la pulizia, su uno scatolone sopra un armadio e sulla maniglia interna dell’auto di Samson, oltre che su diversi guanti in lattice. Un mosaico macabro che contraddice la versione fornita dal reo confesso.

Il femminicidio sarebbe avvenuto il 25 marzo

Gli inquirenti ipotizzano ora che l’omicidio non sia avvenuto la mattina del 26, come raccontato da Samson, ma la sera del 25 marzo. Il dettaglio dell’abbigliamento della vittima, con cui è stata ritrovata, e altre evidenze raccolte sul luogo del delitto, portano a ritenere che il corpo sia rimasto nell’abitazione per almeno 20 ore.

Tentativi di pulizia e uno scontrino chiave

Il giorno dopo l’omicidio, Samson avrebbe acquistato prodotti per le pulizie in un negozio di detersivi vicino casa. Lo scontrino, sequestrato dagli investigatori, è ritenuto un elemento centrale per collocare temporalmente la ripulitura. Tuttavia, nonostante gli sforzi, il sangue è rimasto. E la polizia sospetta che più persone possano aver collaborato a pulire la scena del crimine.

Il dettaglio dei capelli e le immagini dell’auto

Un ulteriore indizio arriva da una fototrappola urbana attiva per contrastare l’abbandono dei rifiuti: il 26 marzo alle 18:35 ha immortalato l’auto di Samson. All’interno, gli inquirenti hanno trovato ciocche di capelli lunghi, compatibili con quelli di Ilaria. Un dettaglio che avvalorerebbe l’ipotesi che il cadavere sia stato trasportato proprio in quel veicolo poco dopo essere rimasto per ore in casa.

Il padre di Ilaria: “Samson? Non ci sono scuse”

«Non mi interessa nulla, non ci sono scuse», ha dichiarato il padre della ragazza, affranto dal dolore, in un’intervista pubblicata da LaPresse. La famiglia ha appreso con sgomento le nuove evidenze e attende risposte dalla giustizia.

Un altro Dna sulla scena del crimine

Intanto, le indagini si arricchiscono di un ulteriore colpo di scena: un altro profilo genetico maschile sarebbe stato isolato sulla scena. Gli investigatori stanno ora cercando di identificare l’identità del secondo uomo. La posizione di Samson, però, resta gravissima.

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