I quattro arrestati per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte percepivano il reddito di cittadinanza. E’ la conclusione alla quale sono arrivati gli investigatori dopo i primi dieci giorni di indagine. Vivevano nel lusso, e stando all’inchiesta patrimoniale della Guardia di Finanza i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli (tutti a Rebibbia) e Francesco Belleggia (ai domiciliari) non ne avevano diritto.
Iil capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, in un'interrogazione al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, chiedono «se è vero che i giovani in questione erano già segnalati alle forze dell’ordine avendo numerosi precedenti per aggressioni e spaccio di stupefacenti».
«Ci si chiede – prosegue l’interrogazione – come sia possibile che fosse loro corrisposto il reddito di cittadinanza». Si ripropone quindi, «l’annosa questione di un sussidio che è assegnato ed erogato senza alcun controlli da parte delle autorità preposte o Stato, già sollevata in numerose occasioni e a fronte delle frequenti notizie di cronaca che riportano che il beneficio sarebbe stato riconosciuto in favore di soggetti che non ne avevano diritto».
Lollobrigida chiede poi quali iniziative il ministro «intenda assumere per procedere in tempi rapidi alla revoca del beneficio e affinché i soggetti citati provvedano alla restituzione di quanto ingiustamente percepito; se non ritenga di garantire meccanismi più efficaci di controllo sull’erogazione del reddito di cittadinanza». Fonte: La Stampa
La mamma di Willy: “Chi ha visto parli, siate coraggiosi come lui”
La mamma di Willy, non c’è rabbia né rancore negli occhi di Lucia. Ai microfoni de La Vita in Diretta, la trasmissione pomeridiana di Rai Uno condotta da Alberto Matano, ha chiesto solo giustizia per la morte del figlio, ucciso a Colleferro nella notte tra il 5 e il 6 settembre.
“Mi ha dato sempre molta soddisfazione, si è sempre impegnato, era allegro mio figlio, voleva bene a tutti e tutti gli volevano bene, lo cercavano”, ha ricordato la signora Lucia. Ha ripercorso anche gli attimi che hanno preceduto il violento pestaggio di cui suo figlio è stato vittima: Willy Monteiro Duarte è stato picchiato a sangue e ucciso perché è intervenuto per difendere un ex compagno di scuola, aggredito a sua volta.
“Questo ragazzo lo conosceva bene, erano andati nella stessa scuola.
Lui ha pensato subito di andare a difenderlo, vedendo un altro in difficoltà non avrebbe potuto girare la testa dall’altra parte. Sono molto orgogliosa di mio figlio, lo sono sempre stata, lo sarò sempre”.
La signora Lucia ha chiesto giustizia e soprattutto ha rivolto un appello ha chiunque abbia assistito all’omicidio del figlio: “Chi ha visto quello che è successo, prenda il coraggio di parlare così come Willy ha avuto il coraggio di intervenire.
"Abbiate il coraggio di testimoniare”
Willy, ha ricordato la mamma: “Voleva diventare uno chef famoso, scriveva sempre le sue ricette”. “Si, mio fratello era una persona solare, era scherzoso, era un giocherellone, generoso e disponibile con tutti, soprattutto con me. C’era sempre, è stata la mia roccia. Non riusciamo ancora a realizzare che non c’è più”, ha confermato la sorella Milena, intervistata anche lei dall’inviata de La Vita in diretta.
“Agli assassini non voglio dire nulla, assolutamente nulla. Noi vogliamo giustizia, non solo per noi, ma per fare in modo che non accada più e non accada ad altri. Non ha mai fatto a botte, non era un ragazzo per niente violento, non ce lo saremmo mai aspettato”. Poi l’appello diretto alla telecamera, guardando fisso l’obiettivo. “Cerca di trovare il coraggio per parlare”, ha detto lanciando anche lei un appello ha chi ha visto tutta la scena. (Fanpage)
Leggi anche
Funerali di Willy, il Brasiliano respinto: «Conte lì per lucrare, non io»
Metti like alla pagina
41esimoparallelo e iscriviti al gruppo
41esimoparallelo