Mattia Cossettini
Mattia Cossettini

Mattia Cossettini, un bambino di 9 anni originario di Tricesimo, in provincia di Udine, è tragicamente deceduto durante una vacanza a Marsa Alam, in Egitto. Il piccolo lottava contro un tumore al cervello, condizione che ha avuto un ruolo cruciale nelle cause della sua morte. Ecco una ricostruzione completa della vicenda, che ha scosso profondamente la comunità italiana.

Il malore improvviso durante la gita in barca

Secondo quanto riportato, Mattia si trovava in barca con la sua famiglia per una gita al largo di Marsa Alam quando ha iniziato a sentirsi male. Dopo aver perso conoscenza per qualche istante, si è ripreso lamentando un forte mal di testa. Tornato al resort, il medico della struttura, basandosi sui sintomi riportati, ha prescritto al bambino un ricostituente e riposo, senza ritenere necessari ulteriori accertamenti medici. Tuttavia, poche ore dopo, la situazione è precipitata.

La corsa in ospedale e il tragico epilogo

Dopo un nuovo episodio di perdita di conoscenza, i genitori di Mattia hanno contattato i soccorsi. Trasportato d'urgenza presso l’ospedale di Marsa Alam, il bambino è giunto alle 2:30 del mattino già in condizioni critiche, completamente privo di coscienza. La direzione sanitaria locale ha confermato che il piccolo era clinicamente morto al momento del ricovero.

Secondo il rapporto medico diffuso dalla Direzione delle questioni sanitarie del Mar Rosso, Mattia soffriva di vomito ricorrente e mal di testa da diversi giorni, sintomi che si erano aggravati con convulsioni nelle ore precedenti il ricovero. Gli esami diagnostici, tra cui una TAC, hanno evidenziato una massiccia emorragia cerebrale causata dal tumore al cervello di cui era già affetto. Inoltre, una polmonite batterica aveva ulteriormente compromesso la sua salute, conducendo infine a un arresto cardiaco fatale.

Il tentativo disperato di salvarlo

I medici hanno tentato ogni possibile manovra per salvare Mattia: è stata effettuata una procedura per rimuovere i liquidi accumulati nella trachea, creata un’apertura per facilitare l’ossigenazione dei polmoni e attuati ripetuti tentativi di rianimazione cardiaca. Nonostante gli sforzi, il bambino non ha mai ripreso conoscenza.

Le parole del padre e le accuse alla struttura sanitaria

Il padre di Mattia, distrutto dal dolore, ha espresso accuse verso l’organizzazione sanitaria locale, affermando che si era perso tempo prezioso per intervenire. «Mio figlio stava bene fino a quando è svenuto per la prima volta. Purtroppo, questo ospedale non era attrezzato adeguatamente», ha dichiarato il genitore, inconsapevole fino a quel momento della gravità della malattia del figlio.

La morte di Mattia Cossettini ha scosso non solo la sua famiglia, ma anche la comunità di Tricesimo, che si stringe ora intorno ai genitori per offrire sostegno in questo momento di dolore. La vicenda evidenzia l’importanza di una diagnosi tempestiva e di un sistema sanitario adeguato, specialmente in situazioni critiche come quella vissuta da Mattia.

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