Addio a Teri Garr, la star di "Frankenstein Junior" e "Tootsie": l'attrice si è spenta a 79 anni
L'attrice hollywoodiana è morta nella sua casa di Los Angeles, California
Nata a Lakewood, Ohio, Teri Garr iniziò la sua carriera come ballerina, studiando danza e recitazione prima all'Università della California e poi all’Actor’s Studio di New York. Il suo esordio nel cinema avvenne nei primi anni ’60, quando apparve in alcuni musical di Elvis Presley come “L’idolo di Acapulco” (1963) e “Viva Las Vegas” (1964). Il talento e la versatilità di Garr le permisero di affermarsi velocemente come interprete brillante, caratterizzata da un tempismo comico naturale e una presenza scenica unica.
Il ruolo che la consacrò definitivamente al pubblico mondiale arrivò nel 1974 con “Frankenstein Junior”, la commedia cult di Mel Brooks, dove interpretava Inga, l’affascinante e stravagante assistente del dottor Frankenstein, recitando accanto a Gene Wilder. Lo stesso anno, Garr apparve in “La conversazione” di Francis Ford Coppola, in cui interpretava la fidanzata del paranoico protagonista Gene Hackman. La sua capacità di passare con naturalezza dal comico al drammatico le aprì le porte a ruoli significativi in film di grande successo come “Bentornato Dio!” (1977), “Incontri ravvicinati del terzo tipo” (1977) di Steven Spielberg, “Un sogno lungo un giorno” (1981) di Coppola e “Mister Mamma” (1983), dove recitò accanto a Michael Keaton.
"Tootsie" e la nomination all’Oscar
Nel 1982, Garr ricevette una nomination all’Oscar per la sua interpretazione in “Tootsie”, dove interpretava Sandy, la vulnerabile amica di Dustin Hoffman. Il ruolo consolidò ulteriormente la sua fama, confermandola come una delle attrici di supporto più amate di Hollywood, in grado di dare profondità anche ai personaggi secondari. Lungo gli anni ’80 e ’90, Garr continuò a recitare in film di rilievo, come “Fuori orario” (1985) di Martin Scorsese e “Prêt-à-Porter”(1994) di Robert Altman, oltre a dedicarsi al piccolo schermo, dove interpretò la madre del personaggio di Phoebe Buffay nella serie Friends.
La battaglia contro la sclerosi multipla e l’impegno per la ricerca
Negli anni '90, Teri Garr ricevette la diagnosi di sclerosi multipla, una malattia che aveva iniziato a manifestarsi con sintomi intermittenti e inspiegabili. L’attrice raccontò pubblicamente la sua esperienza per la prima volta nel 2002, rivelando di aver vissuto per anni tra l'incertezza e la confusione, in quanto i sintomi comparivano e scomparivano senza una causa apparente. In una sua toccante autobiografia, Garr descrisse la sclerosi multipla come una “malattia subdola”, che compariva in momenti imprevedibili per poi scomparire, rendendo difficile una diagnosi tempestiva.
Garr non solo accettò con coraggio la sua condizione, ma scelse di dedicarsi attivamente alla sensibilizzazione sul tema della sclerosi multipla. Divenne ambasciatrice della National Multiple Sclerosis Society e fu coinvolta in programmi di supporto come Women Against MS. La sua esperienza personale divenne una fonte di ispirazione per molti, portando alla luce la realtà di una malattia complessa e spesso fraintesa.
L’eredità di Teri Garr
Nonostante la sua lotta con la malattia, Garr mantenne sempre uno spirito positivo e un grande senso dell’umorismo, rivelandosi non solo una talentuosa attrice ma anche una donna forte e determinata. Il suo contributo al cinema rimane indelebile, e la sua memoria sarà per sempre legata a ruoli che hanno fatto sorridere e commuovere il pubblico di tutto il mondo.
Oggi, la scomparsa di Teri Garr lascia un vuoto incolmabile nel panorama artistico, ma il suo impegno e il suo coraggio resteranno fonte d’ispirazione.