"Chi li apre si lavi le mani”. E' questa almeno al momento al regola e la frase d'ordine che l'azienda bolognese ha lanciato e per la quale prega i suoi dipendenti di fare molta attenzione. Trema dunque anche Bologna.
A preoccupare sono proprio le aziende di trasporto del settore logistica per le spedizioni a domicilio. Dopo i casi di Coronavirus alla Bartolini dello scorso giugno, con un focolaio che ha coinvolto circa 100 dipendenti, a destare particolari ansie adesso è la Tnt: sempre a Bologna, infatti, si registrano focolai interni all’azienda di logistica.
Numeri alla mano, alla Tnt di Bologna sono al momento 29 i positivi al Coronavirus ma non sorprenderebbe se i casi dovessero aumentare nelle prossime ore: l’Ausl dell’Emilia Romagna, infatti, fa sapere di essere a lavoro con tutti i test del caso.
L’iniziativa della Regione
Dopo i focolai nel mondo della logistica è pronto l’intervento della Regione Emilia Romagna che sottoporrà a tutti i dipendenti del settore merci il test sierologici. Che non sarà facoltativo, ma assolutamente obbligatorio.
A spiegarlo a ‘Il Resto del Carlino’ è l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini:
“Non vogliamo bloccare una filiera così nevralgica come quella della logistica, ma non possiamo tollerare alcun rischio per la salute e la sicurezza di tutti gli emiliano-romagnoli. Per questo, in pochi giorni definiremo un’ordinanza regionale che renderà i test sierologici obbligatori per tutti i lavoratori del settore”.
Coronavirus, focolaio alla Tnt
Secondo Tiziano Loreti, coordinatore della Si Cobas di Bologna, i casi di Coronavirus alla Tnt di Bologna sono destinati ad aumentare. Ne è certo poiché: “C’è un grosso rischio, dovuto all’esternalizzazione esasperata del lavoro da parte delle aziende per rincorrere il massimo ribasso”.
La logistica, secondo gli esperti, resta un settore enorme e complesso che non riguarda solo il trasporto:
“Le regole di sicurezza sono rispettate e i servizi assicurati oggi come lo sono stati nei mesi peggiori della pandemia. Se i sindacati hanno notizie di violazioni facciano i nomi e si procederà nelle sedi opportune”, è il commento di Nereo Marcucci del Cnel.
L’Istituto Superiore di Sanità commenta: “Al momento non sono noti casi di infezione da pacchi, ma è importante non collocarlo sul letto o in cucina e lavarsi le mani dopo averlo maneggiato, buttando via la scatola”. (Finance)
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