La Fase 2 "sociale”
Si agli incontri con i familiari più stretti ( anche anziani, ma indossando la mascherina), sì alla ripresa delle attività motorie a distanza e sì anche alla possibilità di rientro nel luogo di domicilio o residenza di chi è rimasto bloccato dal lockdown nelle città in cui studia o lavora.
Sono le prime libertà che gli italiani dovrebbero riacquistare dal 4 maggio secondo le indiscrezioni che escono dall'incontro ancora in corso della cabina di regia in cui il premier Giuseppe Conte insieme al ministro della Salute Speranza e a quello degli Affari regionali Boccia sta illustrando ai rappresentanti delle Regioni e degli Enti locali le principali novità della Fase 2 che dovrebbero essere inserite nel nuovo Dpcm che il premier dovrebbe definire entro la giornata di domani.
Conte non ha ancora specificato
Se verrà mantenuto o meno l'obbligo all'autocertificazione per gli spostamenti all'interno del Comune o della Regione.
Come annunciato, dunque, sarà consentita la ripresa dell'attività motoria non più nei pressi della propria abitazione, sempre individualmente o comunque a distanza di almeno un metro, con la sola eccezione di persone conviventi nella stessa casa. Sì anche all'attività motoria con i figli o alle passeggiate con persone non autosufficienti.
Confermato anche il calendario delle ripartenze delle attività produttive. Si comincia con il comparto manufatturiero, edilizia e cantieri, commercio all'ingrosso funzionale a queste filiere. Per il commercio al dettaglio bisognerà attendere ancora una o due settimane.
Sulla base delle indicazioni della task force guidata da Vittorio Colao, che prevede una graduale riapertura di fabbriche e negozi con disposizioni che garantiscano la sicurezza. Il quadro del graduale ritorno alla normalità verrà tradotto in un nuovo dpcm, atteso a breve, con più probabilità domani.
Intanto, mentre alcune Regioni come il Veneto e il Friuli Venezia Giulia
Hanno emesso ordinanze che allentano le restrizioni, tredici sindaci di Comuni capoluogo di Città Metropolitana (in testa Antonio Decaro, primo cittadino di Bari e presidente Anci), hanno dettato all'esecutivo le linee guida in dieci dieci punti per il superamento del lockdown. Il sindaco di Milano Beppe Sala ha spinto invece l'accento sulla necessità di riorganizzare la mobilità delle grandi città.
Anche le Province
Avanzano le loro richieste al governo e reclamano risorse "per un piano di investimenti di 2 miliardi su strade, ponti, gallerie e scuole superiori". Il tutto "con cantieri da aprire anche subito - specifica il presidente dell'Upi Michele de Pascale - quando le condizioni di sicurezza siano garantite. Per sostenere questo piano serve una grande operazione di semplificazione delle norme per gli appalti e i contratti pubblici, per potere fare partire gli investimenti con la massima rapidità, sempre tendendo insieme legalità e velocità". L'Upi chiede inoltre notizie più sicure sulla riapertura delle scuole. Le Province, che gestiscono le 7.400 istituti superiori, "hanno bisogno di indicazioni certe sulla loro riapertura - continua de Pascale - per potere iniziare subito a riorganizzare gli edifici in linea con le indicazioni anti Covid 19 in modo da poter essere pronti per il nuovo anno scolastico". (Repubblica)
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