Muore in bici travolta da una betoniera mentre va a lavoro: è Alfina D'Amato, la mamma salernitana uccisa a Milano
Incidente stradale mortale a Milano: ciclista Alfina D'Amato travolta da un camion betoniera
Alfina D'Amato, sessantenne originaria di Salerno, ha perso la vita in un tragico incidente stradale avvenuto a Milano. La donna è stata vittima di un altro incidente in cui un ciclista è rimasto coinvolto. Con i suoi sessant'anni compiuti lo scorso gennaio, Alfina lascia il compagno convivente e un figlio di 14 anni. Le sue foto pubblicate sui social media testimoniano la sua passione per la bicicletta.
La mamma-ciclista è stata travolta e uccisa da un camion betoniera nelle prime ore della mattinata di ieri.
L'incidente è avvenuto poco dopo le 9 in piazza Francesco Durante, nelle vicinanze di piazzale Loreto, nel quartiere Casoretto.
Immediatamente soccorsa dal personale sanitario, giunto sul posto con ambulanza e automedica, Alfina è stata rianimata e intubata. Purtroppo, nonostante gli sforzi dei soccorritori, le sue condizioni erano troppo gravi e la donna è deceduta poco dopo il suo arrivo al Policlinico.
Nel pomeriggio di giovedì, alcuni ciclisti hanno organizzato una manifestazione spontanea in piazza Durante, bloccando il traffico per protestare contro l'incessante serie di incidenti mortali sulle strade di Milano.
La tragedia che ha colpito Alfina D'Amato
Ha generato un profondo sconcerto nella comunità e ha evidenziato l'urgente necessità di garantire la sicurezza degli spostamenti in bicicletta. La sua prematura scomparsa rappresenta una grave perdita per la sua famiglia, lasciando dietro di sé un vuoto incolmabile.
La manifestazione dei ciclisti a seguito dell'incidente testimonia la crescente preoccupazione per la sicurezza delle strade e il desiderio di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di promuovere una maggiore consapevolezza e rispetto per i ciclisti.
Vivrà attraverso la sua passione per la bicicletta e la sua lotta per una maggiore sicurezza stradale. La sua morte deve servire come un monito e un invito a prendere provvedimenti concreti per evitare future tragedie simili e proteggere la vita di tutti coloro che scelgono la bicicletta come mezzo di trasporto.