chiara petrolini

Nuovi particolari stanno emergendo nel controverso caso di Chiara Petrolini, la 21enne di Traversetolo accusata di aver ucciso un figlio appena nato e sospettata di aver commesso lo stesso reato circa un anno prima con un altro bambino. Dopo il ritrovamento del cadavere di un neonato nel giardino della sua casa, è spuntato un messaggio che Chiara avrebbe inviato al suo ex fidanzato, Samuel, il 4 settembre, giorno del compleanno del giovane.

Il messaggio di Chiara Petrolini all'ex fidanzato

Secondo quanto rivelato dalla trasmissione Mediaset Pomeriggio Cinque, Chiara avrebbe scritto su WhatsApp: “Buon compleanno”. Successivamente, avrebbe aggiunto: “Avrei voglia di vederti e di parlare con te, quando vuoi”. Samuel, già a conoscenza del ritrovamento del cadavere, non ha risposto al messaggio di Chiara. Il giovane, estraneo ai fatti e non a conoscenza della gravidanza, si è trovato coinvolto in una situazione estremamente delicata.

Chiara Petrolini non risponde al gip sui neonati morti a Parma

Intanto, Chiara Petrolini ha deciso di non rispondere alle domande del gip Luca Agostini. La giovane si è avvalsa della facoltà di non rispondere, come confermato dal suo avvocato, Nicola Tria. Quest’ultimo ha spiegato: “Chiara si è avvalsa della facoltà di non rispondere. È una scelta tecnica, non significa che in futuro non possa rendere dichiarazioni o sottoporsi a interrogatorio”. Il legale ha sottolineato che Chiara ha già fornito contributi significativi per la ricostruzione dei fatti in precedenti interrogatori.

Tria ha anche fatto notare: “Secondo me a questa storia qualche pezzo manca”, lasciando intendere che ci siano ulteriori elementi da chiarire.

Le prime dichiarazioni di Chiara Petrolini

L'agenzia ANSA ha riportato che nelle prime dichiarazioni raccolte il 2 settembre, Chiara avrebbe raccontato di aver partorito in solitudine un bimbo nato morto il 7 agosto. Avrebbe anche espresso l'intenzione di rivelare la situazione ai genitori al loro ritorno dagli Stati Uniti, negando di aver tentato di accelerare il parto. Tuttavia, in un successivo interrogatorio del 10 settembre, il racconto di Chiara è mutato, soprattutto dopo il ritrovamento di ulteriori ossa umane appartenenti al bambino partorito a maggio 2023.

La famiglia di Chiara, attraverso l’avvocato Nicola Tria, ha richiesto che si rispetti la riservatezza di ciascun componente e il legittimo silenzio che hanno scelto di mantenere. Il legale ha concluso dichiarando: “Questa è una vicenda tragica da qualunque punto di vista la si voglia guardare”. La situazione continua a evolversi e il caso di Chiara Petrolini resta al centro di un acceso dibattito pubblico, alimentato da interrogativi e speculazioni sulla vita e le scelte della giovane.

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