"I Fratelli Bianchi gli hanno spaccato il cuore”. Il risultato dell’autopsia effettuata sul giovane Willy Monteiro, il ragazzo che lo scorso 6 settembre a Colleferro è stato ucciso durante un pestaggio, ha confermato una verità straziante.
Gli esiti dell’esame preliminare
Dimostrano la ferocia usata durante le botte, al tal punto da lesionare gli organi interni come milza, polmoni e pancreas.
La cosa più sconcertante
E' che il cuore sembra quasi essersi spezzato in due: presentava infatti una lesione di circa sette centimetri. Vista la brutalità e le lesioni trovate sul corpo di Willy, non si esclude che durante il pestaggio siano stati utilizzati bastoni, spranghe o tirapugni. Quest’ultimo spesso usato dagli indagati.
L’autopsia dei medici di TorVergata che si sono occupati del caso hanno solo confermato la testimonianza dell’amico di Willy: Emanuele Cenciarelli.
Anche lui è stato vittima della violenza del gruppo quella sera e che ne è uscito vivo grazie all’intervento dell’amico che purtroppo non ce l’ha fatta.
La cattiveria e ferocia usata dai ragazzi
E' quasi indescrivibile ma Emanuele è certo solo di tanti calci e pugni ricevuti in parte da lui che cercava di aiutare Willy e tutti gli altri dal suo amico, che veniva colpito come se non bastasse mai e che il feroce gruppo, non contento, gli saltava sopra anche quando il suo corpo era ormai spento. Un cuore spezzato a metà, lo stesso cuore che voleva soltanto aiutare il suo amico ed evitare che tutto finisse male.
Nel frattempo gli aggressori
Cercano di salvarsi come meglio possono, raccontando storie e alibi poco credibili, come quella di trovarsi al cimitero a fare sesso.
Ma devono fare i conti con chi li ha visti buttarsi contro il povero Willy, di soli 20 anni, con tutta la loro forza.
Sono in molti ad averli riconosciuti e a dare tutti la stessa versione dei fatti: erano i fratelli Bianchi, gli stessi che in tanti temono e che nessuno, oltre il ventenne, sono riusciti ad affrontare con coraggio.(Bloglive)
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