"Napoli: l'anima dell'arte e della contraddizione. Pasolini e la mostra di Verlato al Maschio Angioino"

DE LUCA AL MASCHIO ANGIOINO. Napoli, una città che racchiude in sé il meglio e il peggio del mondo, è imprescindibile per l'identità stessa dell'Italia. Purtroppo, alcuni colleghi del Nord non ne sono pienamente consapevoli. Questa città è la culla del pensiero filosofico, dell'arte e senza di essa, la musica, il teatro e la filosofia occidentale non avrebbero lo stesso impatto. Napoli è una realtà complessa, in cui si intrecciano sangue, violenza, terra, umanesimo e arte.

Questo era un sentimento avvertito anche da Caravaggio. L'arte ha il compito di aiutarci a cogliere la dimensione del tempo. Pasolini era affascinato, come tutti noi, dalla natura contraddittoria di Napoli. Qui si possono trovare le prime manifestazioni delle baby gang, che poi si sono diffuse in tutta Italia e nel mondo.

Qui si manifesta la delinquenza giovanile e, purtroppo, episodi di violenza estrema. Ma Napoli è anche un luogo di grande umanità, di vivacità culturale che, nonostante tutto, rimane viva e presente. Siamo orgogliosi del contributo che, come istituzione, abbiamo dato alla vita culturale di questa città.

Il 90% delle iniziative che si sviluppano qui a Napoli sono promosse dalla Regione Campania

Sia nel cinema, nel teatro che nelle mostre. Se perdiamo l'anima di questa comunità, abbiamo perso tutto. La nostra forza risiede proprio nell'umanesimo che ci caratterizza. Queste sono le parole del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante la conferenza stampa di presentazione della mostra "Hostia. Pier Paolo Pasolini", curata da Nicola Verlato, che sarà esposta a Napoli per 50 giorni presso il Maschio Angioino.

La mostra, curata dal professor Lorenzo Canova, storico dell'arte, e da Vittorio Sgarbi, un noto critico d'arte, si svolgerà presso la Cappella Palatina del Maschio Angioino dal 7 luglio al 27 agosto prossimi. La presentazione è stata introdotta da Pietro Folena, presidente dell'associazione "Metamorfosi", che si occupa da anni di grandi eventi culturali.

Verlato:

"Questo è un progetto su cui lavoro da più di 10 anni. Pasolini descrisse Napoli come una città che rifiutava di uniformarsi. Di fronte a questa città, Pasolini ha posto interrogativi importanti. Sento la responsabilità dell'artista di mantenere l'umanità al centro della prospettiva", ha spiegato Verlato.

Le parole di De Luca

"Quando ci è stato proposto di organizzare questa mostra su Pasolini da Folena e dall'associazione Metamorfosi, abbiamo immediatamente accettato. La figura di Pasolini ha interessato e appassionato la nostra generazione. È stato un intellettuale che ha affrontato con profondità la contraddizione tra l'umano e la modernità. Ha avuto il coraggio di parlare con sincerità. Ha analizzato con lucidità le contraddizioni della sinistra e ha denunciato le mistificazioni presenti in quella tradizione politica. Anche se forse non era a conoscenza dell'armocromia, era un grande genio, un grande intellettuale che ha esaminato la mutazione e l'evoluzione dei linguaggi, oltre allo svuotamento dell'ideologia politica", ha aggiunto Vincenzo De Luca.

Il governatore campano ha anche commentato l'assenza dell'altro curatore della mostra, il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi, per impegni istituzionali: "Se ci fosse stato il mio vecchio amico Vittorio Sgarbi, avrebbe detto di tutto. È il più grande eccentrico d'Italia. Ha bisogno di riposarsi un po', è un grande mistificatore, si vanta delle sue 'performance', ma alla fine è ridotto alla nostalgia!".

Lorenzo Canova, co-curatore della mostra, storico dell'arte e professore dell'Università del Molise, ha parlato del legame tra Pasolini e la città di Napoli: "Pasolini, grande appassionato di calcio, si sarebbe divertito molto con il Napoli di quest'anno. Questa mostra è di grande importanza soprattutto per il legame che Pasolini aveva con Napoli. Per lui, Napoli era una sorta di seconda Roma. Questa città ha una tradizione visiva e figurativa di enorme rilevanza. Inoltre, c'è il legame con Caravaggio, che per Pasolini era un pittore fondamentale. Napoli è un crocevia cruciale nella storia culturale dell'Occidente. Senza Napoli, non saremmo in grado di comprendere molti intrecci artistici che si sono sviluppati nel corso dei secoli. Con questa mostra, Verlato offre un contributo innovativo alla cultura, utilizzando un linguaggio classico che guarda al futuro".

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