Daniela Santanchè e il Visibilia: ipotecata la villa del figlio per pagare i debiti
Il vincolo immobiliare per coprire le pendenze con l’INPS. Inchiesta per truffa ai danni dello Stato sulla Cassa Covid
Nuove rivelazioni emergono sulla situazione finanziaria di Daniela Santanchè e delle sue società. Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, la ministra del Turismo ha ipotecato la villa in Versilia intestata al figlio Lorenzo Mazzaro per garantire il pagamento di debiti legati alla società Visibilia e alla controllata Athena Pubblicità.
L’immobile, che è anche oggetto di indagine per presunti abusi edilizi, è stato sottoposto a vincolo di destinazione il 7 ottobre 2024, impedendo così qualsiasi vendita prima del saldo dei creditori. Il provvedimento è legato a due verbali INPS del 18 settembre 2024, riguardanti irregolarità nella gestione della cassa integrazione Covid, per un ammontare di circa 120mila euro.
Il vincolo sulla villa per garantire il pagamento dei debiti
Il vincolo notarile imposto sulla villa stabilisce che l’immobile non potrà essere venduto fino a quando non verranno saldate le pendenze con l’INPS e altri creditori, tra cui banche, dipendenti e fornitori di Visibilia.
Secondo il quotidiano, il 24 settembre la società Athena Pubblicità ha dovuto versare 200mila euro per coprire i verbali INPS e il pagamento delle richieste di rimborso avanzate nei confronti di 13 dipendenti che avevano percepito la cassa integrazione senza sospendere realmente il lavoro durante la pandemia.
La difesa di Santanchè: "Accuse tardive e infondate"
La ministra si era già difesa pubblicamente il 5 luglio 2023, in un intervento al Senato, sostenendo che le accuse fossero infondate e che la denuncia di una ex dipendente, Federica Bottiglione, fosse arrivata troppo tardi.
"La contestazione di una dipendente di Visibilia di aver lavorato a sua insaputa mentre era in cassa a zero ore è tardiva e infondata."
Tuttavia, la società ha dovuto prendere misure drastiche per sanare la situazione finanziaria, tra cui un aumento di capitale di 4 milioni di euro e un prestito soci di 500mila euro. Ora, il vincolo sulla villa rappresenta l’ennesimo tentativo di tappare i buchi finanziari della società.
La perizia immobiliare e le irregolarità edilizie
Oltre ai problemi finanziari, la villa in Versilia è sotto la lente degli inquirenti per presunti abusi edilizi. Una perizia immobiliare ha rivelato la presenza di difformità non sanate, tra cui:
- Modifiche alla facciata dell’edificio
- Serra solare non autorizzata
- Veranda e nuovi ingressi non conformi alle normative edilizie
Secondo il perito, senza una sanatoria, questi elementi dovranno essere rimossi in caso di vendita. Ciò significa che, anche qualora l’immobile fosse messo sul mercato, la sua commerciabilità sarebbe compromessa fino al completamento delle pratiche di regolarizzazione.
Il processo e il possibile rinvio a giudizio
Il nodo più spinoso rimane la possibile truffa ai danni dello Stato legata alla gestione della Cassa Covid da parte di Visibilia. Il 26 marzo 2025, il tribunale di Milano deciderà se rinviare Daniela Santanchè a giudizio, con l’accusa di aver indebitamente percepito fondi pubblici per il pagamento di dipendenti che in realtà continuavano a lavorare.
La vicenda di Daniela Santanchè e Visibilia continua a sollevare interrogativi sul suo operato come imprenditrice e sulla gestione delle sue società. Il vincolo sulla villa del figlio in Versilia rappresenta un tentativo estremo di sanare la crisi finanziaria, ma resta da vedere se basterà a evitare guai giudiziari più gravi.
Nel frattempo, l’inchiesta sulla Cassa Covid e gli abusi edilizi aggiunge nuove ombre sulla figura della ministra del Turismo, mentre il processo in arrivo potrebbe rappresentare un duro colpo alla sua carriera politica e imprenditoriale.