Annika Deidda morta durante una gita alla cascata. Il padre non crede alla versione: "Tre giorni prima aveva detto di voler lasciare il suo fidanzato"
Gianluca Deidda, ingegnere e padre di Annika, la giovane cagliaritana tragicamente scomparsa in Svizzera lo scorso 28 giugno, vuole conoscere la verità sulla morte di sua figlia. Non accetta la versione delle autorità svizzere che liquidano l'incidente come una tragica fatalità. Questo pomeriggio si terranno i funerali nella chiesa di Sant'Ignazio a Cagliari.
Nonostante gli investigatori abbiano escluso un gesto volontario o un omicidio, Gianluca Deidda non considera il caso chiuso. Ha presentato un esposto e ha chiesto all'ufficio del pubblico ministero di Cagliari di intervenire e collaborare con le autorità svizzere.
Il padre aggiunge nuovi dettagli che potrebbero cambiare le ipotesi degli investigatori: tre giorni prima dell'incidente, Annika aveva manifestato l'intenzione di lasciare il suo ragazzo. La giovane era iscritta alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, ma di recente si era trasferita a Como.
Gianluca Deidda afferma che le cose sono cambiate quando Annika ha conosciuto un ragazzo di 24 anni, ed è dimagrita di 25 chili, sospettando che potesse essere coinvolta nell'uso di droghe. Inoltre, ritiene che sia entrata in contatto con un gruppo di persone molto ricche che la circondavano con limousine e auto costose, portandola in alberghi di lusso. La situazione ha spinto la sua ex moglie a ingaggiare un investigatore privato già ad aprile.
Annika Deidda, tre giorni prima della tragedia aveva detto di voler lasciare il suo fidanzato
Pochi giorni prima dell'incidente, Annika aveva comunicato ai suoi genitori l'intenzione di lasciare Como e la casa in cui viveva con il suo ragazzo. Successivamente, lui l'aveva invitata a fare una gita alla cascata, dove si è verificata la tragedia. Gianluca Deidda è certo di una cosa: Annika voleva distaccarsi da quel contesto.