Nuovo Dpcm, cosa si può fare a Natale. Iniziano a prendere sempre più corpo le ipotesi del nuovo Dpcm in vista del Natale, con nuove regole e restrizioni per evitare una terza ondata e non rovinare le feste agli italiani.
Sicuramente non saranno possibili le grandi tavolate con 20 persone ed è probabile che il limite al numero dei commensali sia indicato nel provvedimento, ma solo come una “raccomandazione”. L’altro nodo riguarda la possibilità di spostarsi da un comune all’altro, ma soprattutto da una regione all’altra. Senza il via libera del Governo molte famiglie italiane, soprattutto quelle originarie del Sud, rischiano di trascorrere le festività di Natale lontane da casa.
La premessa del Governo è chiara: “Dobbiamo predisporci ad un Natale più sobrio: veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci non sono possibili – ha ribadito il premier Giuseppe Conte – Una settimana di socialità scatenata significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva”.
Il cenone
L’ipotesi è quella di un provvedimento “ponte” che, nelle settimane precedenti alle festività, allenti la maglia dei divieti. Il coprifuoco potrebbe essere spostato dopo mezzanotte, ma soltanto per consentire il classico cenone del 24. Nel provvedimento non ci saranno divieti per le abitazioni private, ma solo consigli, così come era avvenuto nel Dpcm di ottobre.
Resta la raccomandazione di indossare la mascherina e mantenere le distanze di sicurezza anche negli appartamenti quando ricevano visite. L’apertura serale dei ristoranti potrebbe essere concessa, ma stavolta il numero massimo delle persone per ogni tavolo sarà obbligatorio. Probabilmente quattro.
Gli spostamenti
Dal 27 novembre le Regioni potranno cominciare a cambiare colore, dipenderà dalla tenuta delle strutture sanitarie e dalla curva di diffusione del virus. Tuttavia, non ci saranno deroghe sui divieti e dalle zone rosse non sarà possibile uscire neppure a Natale. Quindi molto dipenderà dal fatto che alcune aree, come la Lombardia, possano essere classificate in zone di rischio inferiore, ma, per chi viva nelle regioni più colpite e non abbia motivi di lavoro o necessità, sarà difficile raggiungere “casa” per le feste.
Shopping
Per aiutare i commercianti, e i sollecitare le persone a fare acquisiti, l’ipotesi è di allungare le fasce di apertura dei negozi. Le saracinesche potrebbero restare alzate dalle 9 alle 22.
Dal 3 dicembre dovrebbero anche riaprire il sabato e la domenica i centri commerciali. Ma gli ingressi dovrebbero essere contingentati, proprio per evitare gli assembramenti.
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