Question time, Meloni: "Il governo non è composto da pericolosi negazionisti climatici. Sui migranti abbiamo la coscienza a posto"
Durante il question time alla Camera, il primo ministro Giorgia Meloni ha dichiarato che gli italiani non hanno scelto un governo composto da negazionisti climatici pericolosi. Il suo approccio alla riduzione delle emissioni climalteranti si basa su due principi. La sostenibilità ambientale non deve essere disgiunta dalla sostenibilità economica e sociale e una volta definiti i target di riduzione delle emissioni, si deve assicurare neutralità tecnologica.
Inoltre, ha promesso di ridurre il carico fiscale per tutti i contribuenti e ha spiegato che il nuovo sistema di imposizione sui redditi delle persone fisiche includerà una riduzione delle aliquote e l'obiettivo della riduzione del carico fiscale per tutti i contribuenti, a partire dalle fasce più deboli.
Meloni: "Sui migranti abbiamo la coscienza a posto"
Riguardo alla questione migranti, Meloni ha sostenuto che "l'immigrazione di massa ha una portata vastissima che riguarda anche la tutela sociale delle nostre società e il governo non intende piegarsi alle potenti pressioni di chi vorrebbe imporre la visione ideologica di un mondo privo di confini nazionali nel nome di un indefinito diritto a migrare". Inoltre, ha affermato che "l'immigrazione illegale deve essere contrastata coinvolgendo l'Unione europea attraverso il sostegno agli Stati del Nord Africa, Tunisia in testa".
Le parole sul fisco
Il fisco mira a ridurre il carico fiscale: più assunzioni corrispondono a meno tasse da pagare. Con la sua riforma fiscale, Giorgia Meloni prevede "una revisione del sistema di tassazione sui redditi delle persone fisiche con la riduzione delle aliquote e l'obiettivo di ridurre il carico fiscale per tutti i contribuenti, a partire dalle fasce più deboli, considerando anche la composizione dei nuclei familiari". Inoltre, la riforma prevede che più si assume personale, meno tasse si pagano.
Rispondendo all'interrogazione di Elly Schlein riguardante il salario minimo e il congedo parentale, Giorgia Meloni ha affermato che "sarebbe più efficace tagliare le tasse sul lavoro piuttosto che introdurre un salario minimo. Tuttavia, ha sottolineato l'importanza della questione della denatalità e si è dichiarata disponibile a discutere del congedo parentale".
Superbonus: "Abbiamo dovuto correggere le distorsioni"
Il premier ha parlato del Superbonus e ha dichiarato: "La situazione è complessa e richiede ulteriori approfondimenti. Ma ritengo sia necessario affrontare le emergenze, come ad esempio alcune norme discutibili che potrebbero aver favorito le rendite di posizione." In risposta ad un'interrogazione riguardante un contributo di solidarietà del settore bancario legato all'aumento dei tassi di interesse, ha aggiunto: "Siamo pronti ad adottare qualsiasi misura necessaria per correggere gli squilibri generati da norme che hanno permesso distorsioni."
Clima: "Cabina di regia sulla crisi idrica e decreto sulle comunità energetiche"
Riguardo al tema dei cambiamenti climatici, il premier ha risposto ad Angelo Bonelli (Alleanza Verdi e Sinistra) riguardo alla "strategia energetica del governo per raggiungere gli obiettivi climatici fissati dall'UE entro il 2030". Ha dichiarato: "Abbiamo intrapreso diverse azioni, come il decreto sulle comunità energetiche e l'attivazione di una cabina di regia sulla crisi idrica, per prevenire il fenomeno prima che si manifesti. La situazione non è rosea come l'abbiamo trovata. Il governo considera il gas naturale un mezzo di transizione verso una maggiore autonomia e per contribuire alla realizzazione del nostro obiettivo strategico di far diventare l'Italia l'hub europeo dell'energia."
"No a interessi di altri che puniscono l'Italia" sull'auto
Meloni ha parlato anche del settore auto, dichiarando che a livello nazionale vengono modulati gli incentivi su una varietà di tecnologie che consentano di uscire dai carburanti senza privilegiare acriticamente strategie che danneggiano i lavoratori italiani a favore di interessi di altri paesi.
Ha sottolineato che l'incentivazione esclusiva dell'elettrico rischia di spostare la produzione automobilistica in paesi extra-UE dove i prodotti destinati a ridurre le emissioni di CO2 sono spesso realizzati con impianti e processi altamente inquinanti. Ha anche affermato che l'elettrico stesso non è privo di effetti ecologici negativi, come lo smaltimento delle batterie e l'estrazione dei materiali necessari per produrle.
Meloni ha dichiarato che l'Italia intende percorrere la strada della neutralità tecnologica e che sta promuovendo tecnologie alternative all'elettrico, come i biocarburanti, i carburanti sintetici e l'idrogeno, in cui l'Italia ha una tecnologia all'avanguardia. Ha sottolineato che questo approccio ha già dato i suoi frutti. La a posizione italiana ha aperto un dibattito che ha portato alla decisione della presidenza svedese di rinviare la decisione.
"Sì alla transizione ecologica senza devastare il sistema produttivo"
Il premier ha sottolineato l'obiettivo dell'Italia di consegnare una terra più pulita senza devastare il sistema produttivo e creare disoccupazione. Ha dichiarato che "l'Italia condivide gli obiettivi della transizione verde e digitale per consegnare un modello di sviluppo intelligente e sostenibile alle generazioni future". Ma anche affermato che "la parola "transizione" presuppone gradualità e realismo. Non si può acriticamente assecondare un processo che porterà alla deindustrializzazione in nome della decarbonizzazione".
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