Autonomia Differenziata: la Cassazione legittima il Referendum, ma serve il parere della Consulta
Una decisione che apre alla possibilità di abrogare la legge Calderoli
La Cassazione ha stabilito la legittimità della richiesta di referendum per l'abrogazione dell'Autonomia Differenziata. Tuttavia, l'indizione del referendum dipenderà da un ulteriore passaggio davanti alla Corte Costituzionale, che dovrà pronunciarsi sull’ammissibilità totale del quesito.
La legge Calderoli e le controversie costituzionali
Promulgata il 25 giugno 2024, la legge Calderoli sull'Autonomia Differenziata è stata oggetto di forti critiche. La Consulta ha già giudicato alcune sue parti anticostituzionali, ribadendo che la competenza legislativa esclusiva in alcune materie, come la sanità e l’istruzione, spetta al Parlamento. Nonostante ciò, il regionalismo è stato definito dalla Corte come "un’esigenza insopprimibile della nostra società," da regolamentare con equilibrio.
Il Comitato per l’abrogazione: “Siamo pronti”
Ivana Veronese, vicepresidente del comitato contro l'Autonomia Differenziata, ha dichiarato:
"Siamo soddisfatti, vogliamo abrogare completamente questa legge ingiusta. Ora aspettiamo la pronuncia della Consulta a gennaio."
Anche la governatrice sarda Alessandra Todde ha accolto positivamente l'ordinanza, definendo la legge "iniqua" e promettendo una battaglia per difendere le risorse della Sardegna.
Le reazioni politiche: dalla Lega al centrosinistra
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha rivendicato il ruolo di capofila nella promozione dell’Autonomia, sfidando le opposizioni a raccogliere i voti necessari per fermare il processo. Dall’altra parte, Elly Schlein, leader del PD, ha definito la riforma un "strafalcione" che il governo dovrebbe ritirare per evitare ulteriori divisioni.
Un referendum che divide l’Italia
Secondo Angelo Bonelli, deputato di Europa Verde, il referendum rappresenta una disfatta per l’autonomia differenziata di matrice leghista:
"La legge Calderoli frammenta il Paese e aumenta le disuguaglianze tra territori."
Anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha accolto positivamente la possibilità di un referendum, sottolineando che saranno i cittadini a decidere il futuro dell’autonomia differenziata.
Prospettive future
La pronuncia della Corte Costituzionale, attesa per gennaio, sarà decisiva per stabilire se il referendum potrà effettivamente svolgersi. Nel frattempo, il dibattito politico rimane acceso, evidenziando una spaccatura tra chi vede nell’autonomia differenziata un’opportunità e chi la considera un rischio per l’unità nazionale.