Paolo Benvegnù, morto improvvisamente il cantautore milanese
Aveva 59 anni. Ieri l'ultima intervista in tv
Una notizia che ha sconvolto il mondo della musica italiana: Paolo Benvegnù, uno dei più apprezzati cantautori contemporanei, è morto improvvisamente all'età di 59 anni. La scomparsa è stata annunciata dalla famiglia tramite una nota ufficiale.
Un annuncio che lascia un vuoto incolmabile
La famiglia ha comunicato con grande dolore la prematura scomparsa dell’artista:
«È con grande dolore che la famiglia, gli amici e i collaboratori comunicano la prematura scomparsa di Paolo Benvegnù. Compagno, padre, cantautore e musicista amato da chiunque abbia avuto la fortuna di incontrarlo sulla propria strada, Paolo Benvegnù si è spento oggi all'età di 59 anni».
Benvegnù è morto a Perugia, città in cui viveva. Le cause del decesso non sono state rese note.
Chi era Paolo Benvegnù: un artista unico
Paolo Giuseppe Benvegnù, nato il 14 febbraio 1965 a Milano, è stato un chitarrista, cantautore e figura di spicco nel panorama musicale italiano. Dopo aver iniziato la sua carriera come chitarrista e fondatore degli Scisma, una delle band di riferimento dell’indie italiano degli anni ’90, Benvegnù ha intrapreso un percorso solista che lo ha consacrato come uno dei più raffinati autori del nostro tempo.
Nel 2024 aveva ricevuto la prestigiosa Targa Tenco per il miglior album assoluto con È inutile parlare d'amore, ulteriore testimonianza del suo talento. Recentemente, aveva celebrato il ventesimo anniversario del suo primo disco solista, Piccoli fragilissimi film, con una versione rinnovata intitolata Piccoli fragilissimi film - Reloaded.
L’ultima intervista poche ore prima della morte
Benvegnù aveva partecipato alla puntata del 30 dicembre del programma Via dei Matti n° 0 su Rai 3, rilasciando quella che è diventata la sua ultima intervista pubblica. In quell’occasione, aveva condiviso riflessioni profonde sulla sua carriera e sul significato della musica:
«Ho iniziato la mia carriera solista soltanto nominalmente. Era come se fossi il cantante di un gruppo chiamato i Paolo Benvegnù. [...] La realtà che percepiamo è la somma delle realtà adiacenti. E quindi cosa possiamo dire di noi stessi – citando Walt Whitman – se non che siamo uno e moltitudine. [...] Il cantautore è un ricercatore di cose non utili. Personalmente trovo molto utile vedere i bambini correre nel prato, non produce denaro ma gioia».
Un’eredità artistica e umana
La musica di Paolo Benvegnù era intrisa di poesia, introspezione e una rara capacità di raccontare l’essenza dell’essere umano. Le sue canzoni continueranno a ispirare chiunque cerchi nella musica un rifugio e uno spazio per riflettere.
La sua improvvisa scomparsa lascia un vuoto enorme nel panorama culturale italiano. Artisti, colleghi e fan si stringono attorno alla famiglia e ricordano con affetto un uomo che ha saputo trasformare la musica in arte pura.
Il ricordo di un grande cantautore
Paolo Benvegnù ci ha lasciati troppo presto, ma la sua musica e il suo messaggio continueranno a vivere. Il mondo della musica italiana perde una delle sue voci più autentiche, un artista che ha saputo trasformare ogni nota in un frammento di bellezza. Restano le sue canzoni, i suoi pensieri e l’eredità di un uomo che ha saputo essere uno e moltitudine.